14 aprile 2017

Lorenzo Balbi o no? Il popolo dell’arte mormora sul nuovo direttore del MAMbo

 

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Lorenzo Balbi è il nuovo direttore del MAMbo e dei relativi musei afferenti al Museo d’Arte Moderna di Bologna, tra cui figurano Villa delle Rose, Casa Morandi e Museo per la Memoria di Ustica. 
Lorenzo Balbi ha 34 anni, è nato nel 1982, ed è forse uno dei più giovani direttori che sia mai stato messo a capo di un museo pubblico italiano. Il MAMbo, dopo la guida di Gianfranco Maraniello passato al Mart, aspettava da tempo questa nomina, che però pare abbia lasciato “scontenti” parecchi addetti ai lavori. Perché? Tra le motivazioni che ci sono pervenute, e che per ovvie ragioni preferiscono mantenere l’anonimato, ce ne sono un paio che balzano all’occhio: la prima è che Lorenzo Balbi, seppur con una carriera decennale alla Fondazione Sandretto e l’incarico allo Young Curators Residency Programme, sarebbe “troppo giovane” per un museo come il MAMbo, un poco paludato e che – stando ai perplessi – avrebbe bisogno di una figura più “matura” per il suo nuovo corso. 
Poi ci sono le modalità di selezione. Alcuni dei finalisti – tra cui figurano Chiara Bertola (in corsa anche per il Polo Museale di Modena), Cecilia Braschi, Fabio Cavallucci, Claudio Cravero, Valerio Deho’, Stefano Raimondi, Beatrice Avanzi, Alessandra Laitempergher e Davide Quadrio – non hanno avuto la possibilità di sostenere il colloquio perché impossibilitati a rientrare in Italia (Cravero e Quadrio, di stanza rispettivamente in Arabia Saudita e in Cina) dunque tagliati fuori di default e, altro caso strano considerate le lungaggini italiane della macchina pubblica, pare impossibile che – a un solo giorno dall’ “orale” (il 12 aprile) sia già stato nominato il direttore. 
Questione economica, sostiene qualcuno. In che senso? Un giovane costa meno. In realtà però la cifra stanziata dal Comune di Bologna per l’incarico, 40mila euro lordi l’anno, sarebbe stata la stessa anche per un direttore più maturo. Spostamento di assi, secondo qualcun altro: Sandretto – in maniera non troppo occultata – avrebbe la possibilità di fare sistema a Bologna, e dunque di creare nuovi “assist”. Ma davvero ci potrebbe essere questo interesse? Dubitiamo.
Qualcun altro, invece, pare aver notato la “vicinanza” di Balbi con la direttrice ad interim dell’istituzione, Francesca Bruni, ma potrebbe dipendere solo dal fatto che Balbi aveva effettuato vari passaggi al MAMbo con i giovani curatori stranieri, come ha fatto con tante altre istituzioni. Anche questo pare così strano?
Sul fatto che invece un giovane, appunto, possa aver voglia di “sganciarsi” da una realtà privata – seppur blasonata – per confrontarsi con un’istituzione pubblica da far tornare in carreggiata, le bocche restano cucite. 
Insomma, se è vero che “vox populi” è “vox dei”, stavolta sembra si voglia un po’ tornare alla sicurezza dei “grandi esperti”, mentre per contrappunto la figura di Balbi al vertice del contemporaneo e del moderno a Bologna potrebbe garantire, con un sostegno adeguato (e qui vedremo la capacità di recuperare fondi) la rinascita di una grande piazza dell’arte in Italia. In bocca al lupo! 

1 commento

  1. Da parte mia posso testimoniare che il colloquio, al quale ho partecipato, è durato cinque minuti. (Per affidare un incarico importante come la direzione di cinque musei credo che una conversazione di almeno un’ora sia indispensabile…) L’unica domanda che mi è stata rivolta è: lei ha potuto seguire in questi anni gli sviluppi dell’arte contemporanea in Italia? Tutto qui. Nessun interesse per la valorizzazione del patrimonio storico, nemmeno un cenno alla collezione Morandi, straordinaria ricchezza “dimenticata” della città, nessuna domanda su progetti e visioni strategiche per il museo.
    Oltre al legame di Balbi con Francesca Bruni, vorrei sottolineare la sua ben nota amicizia con Fabiola Naldi, che qualcuno mi aveva indicato come colei che avrebbe “deciso tutto”. Aveva infatti suggerito lei Letizia Ragaglia come membro esterno della commissione, ed era presente in sede di colloqui, naturalmente solo per alcuni candidati.
    Ancora una volta, quindi, un concorso già deciso a priori… Ma allora perché continuare a fare queste farse? Una “chiamata diretta” non sarebbe più ragionevole, economica e dignitosa per tutti?

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