15 aprile 2017

Invenduti? Ci pensa Auction after Sale

 

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Non tutte le opere vendono all’asta, ma di quale quantità parliamo? Un nuovo report compilato da Art Media Agency, chiamata Unsold. Unloved? (Invenduto. Non amato?) racconta che nella prima metà del 2016, il 33,4 per cento dei lavori in asta non ha trovato acquirenti, per un valore pari a un minimo di 4,3 miliardi di dollari. E perché le opere non vendono? Spesso dipende da una stima bassa fuori misura e fuori contesto, troppo alta per essere la base di partenza, ma l’avvocato esperto di mercato dell’arte Alexis Fournol ha affermato che i beni invenduti non devono essere un motivo di vergogna. Lo scopo del report in realtà è quello di identificare l’opportunità presentata dalle opere invendute. A loro ci pensa Auction after Sale, piattaforma online lanciata nel luglio 2014 a Ginevra, dedicata alle vendite dei lotti invenduti in asta: dopo ogni vendita nel mondo, il cliente ha dieci giorni di tempo per acquisire i lotti invenduti attraverso la piattaforma. Secondo il fondatore Jean-Baptiste Fabre dietro le quinte esiste una grande quantità di lotti molto importanti che non trovano acquirenti, la sua piattaforma fornisce un servizio con una formula semplice, chi primo arriva ha la meglio e compra l’opera. Una seconda vita, che potrebbe fruttare alcuni miliardi di dollari. (RP)

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