Il borgo più bello d’Italia, secondo il programma RAI Kilimangiaro, è Venzone. Il Comune, poco più di 2.000 abitanti in provincia di Udine, sorge alla confluenza delle valli del Tagliamento e del Canal del Ferro, parte del suo territorio è compreso nel Parco naturale delle Prealpi Giulie. Il toponimo viene citato per la prima volta nel 923, mentre al 1258 si deve la caratteristica doppia cinta muraria, voluta da Glizoio di Mels, signore del luogo. Saccheggiata dai turchi, occupata dai tedeschi e dai francesi, annessa dagli austriaci, fu unita all’Italia solo nel 1866. Un oasi di casette bianche dai tetti rossi, immerse nel verde, che nasconde una triste storia recente. Il famigerato terremoto del 1976 in Friuli, 990 vittime, distrusse completamente il paese, che venne però ricostruito esattamente com’era prima, basandosi su rilievi accurati e su una classificazione minuziosa delle pietre cadute, diventando un modello di ingegno e laboriosità. «L’Università Iuav di Venezia è stata frequentemente coinvolta in operazioni di ricostruzione: dal Vajont, che vide piani ed edifici di Longarone elaborati all’interno della Scuola, alla ricostruzione “Dov’era, com’era” di Venzone, egualmente condotta anche grazie all’apporto di docenti Iuav quali Francesco Doglioni e Romeo Ballardini che diressero la ricostruzione del Duomo e del centro storico», ha commentato Alberto Ferlenga, rettore Iuav.
Intorno a quei lavori, si ristabilì anche l’identità del paese che, ancora oggi, è rimasta fortissima, considerando che, dagli anni ’80, il numero della popolazione è rimasto pressoché invariato. Anche per questo motivo, oltre che per l’alta qualità della vita e per l’estetica peculiare, Venzone è riuscito a superare altri borghi meravigliosi, dei quali l’Italia è particolarmente ricca, come Arquà Petrarca, in Veneto, arrivato al secondo posto, e Conca dei Marini, in Campania, al terzo gradino.
