22 aprile 2017

Tutto pronto per Fotografia Europea 2017. A Reggio Emilia un ricco percorso sulle immagini del tempo: ecco qualche anticipazione

 

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È ormai il festival dedicato alla fotografia più importante d’Italia e, anno dopo anno, è capace di consolidare la propria presenza con grandi innovazioni facendo dimenticare la sua dimensione – geograficamente intesa – locale. Si parla di Fotografia Europea, festival di fotografia di Reggio Emilia, giunto alla dodicesima edizione con un programma ricco non soltanto di esposizioni ma anche di eventi collaterali, «ma non per questo di secondaria importanza» specifica uno dei tre curatori Walter Guadagnini che insieme a Diane Dufour e Elio Grazioli costituisce il comitato scientifico della manifestazione. Il primo evento che accompagnerà il Festival è, infatti, la seconda giornata degli Stati Generali della Fotografia, che avranno sede al Teatro Cavallerizza, il 5 maggio, alla presenza del Ministro Dario Franceschini. Lo stesso giorno verranno inaugurate tutte le mostre del circuito ufficiale e del circuito OFF, che per questo 2017 affrontano il tema: “Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro”. Tutti gli artefici del Festival, dai curatori, al sindaco della città e al Presidente della Fondazione Palazzo Magnani, che da quest’anno si occupa della parte organizzativa e gestionale, sono concordi nella convinzione che l’argomento vuole essere un motivo di riflessione prima che di ispirazione, una scintilla per accendere la discussione pubblica sui temi dell’attualità, con l’offerta di stimoli di confronto grazie al mezzo fotografico. 
Il ricco percorso di Fotografia Europea si dipana partendo da Palazzo Magnani, con uno dei capisaldi della storia della fotografia del ‘900 che ha superato la prova del tempo: “Paul Strand e Cesare Zavattini. Un Paese”, a cura di Laura Gasparini e Alberto Ferraboschi. Si entra nel pieno clima del Festival con un progetto inedito di Gianni Berengo Gardin che, ai Chiostri di San Pietro, espone il suo archivio personale, svelando anche alcuni scenari della sua storia privata. Nella medesima sede, possono essere fruite alcune immagini di Fabrica, officina della celebre rivista COLORS. Il tema della memoria non rimane ancorato al passato ma offre visioni sul presente con le mostre dei Chiostri di San Domenico, dove agli artisti invitati, Aleix Plademunt, Tommaso Bonaventura, Moira Ricci, è stato domandato “Che cosa è un paese oggi?”. La dimensione temporale futura è sviluppata in un percorso di installazioni a Palazzo da Mosto, dove sette autori si confrontano con gli “Archivi del futuro”. 
Questi sono soltanto alcuni dei racconti che Fotografia Europea offrirà dal 5 maggio al 9 luglio. A rafforzare la dimensione nazionale, sono un grande valore aggiunto le esposizioni dei partner regionali quali Fondazione MAST di Bologna, Fondazione Fotografia di Modena – che si affianca per la prima volta – l’archivio CSAC di Parma e la prestigiosa Collezione Maramotti di Reggio Emilia. La città si dimostra ricettiva agli stimoli dell’ambiente culturale internazionale scegliendo l’archivio, tema centrale della ricerca artistica degli ultimi anni, offrendo inoltre concerti, iniziative cinematografiche, conferenze e non solo. Dodici anni e non sentirli. (Chiara Tonelli)
In alto: Paul Strand, The Family, Luzzara Paul Strand Cesare Zavattini Un paese Einaudi editore, 1955 pag. 81 Colecciones FUNDACIÓN MAPFRE © Fernando Maquieira, 2017 ©Aperture Foundation Inc., Paul Strand Archive

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