23 aprile 2017

L’arte del presidente. Pubblicati i nomi dei sostenitori della campagna elettorale di Donald Trump. E c’è qualche vecchia conoscenza

 

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Chi credeva che il mondo dell’arte si fosse sollevato contro Donald Trump si è sbagliato di grosso, giusto di qualche milione di dollari. Il Comitato Federale delle Elezioni U.S.A. ha pubblicato un documento di 510 pagine che riporta i nomi di tutti i sostenitori della campagna elettorale dell’attuale presidente, il cui coordinamento è stato affidato all’ex commentatore politico della CNN, Corey Lewandowski. 
Tra i vari benefattori, spicca Steven Cohen, con 1 milione di dollari di donazione, e proprietario, tra le altre cose, del famoso squalo di Damien Hirst, pagato 8 milioni, e di una Woman di Willem De Kooning, aggiudicata per 137,5 milioni, una delle più imponenti transazioni private della storia delle vendite d’arte. Sheldon G. Adelson, secondo Forbes la ventitreesima persona più ricca del mondo, si è reso protagonista di un record di munificenza, donando ben 5 milioni per la causa. Qualcuno ricorderà che i sobri spazi del suo Venetian Casinò di Las Vegas hanno ospitato molte opere della collezione del Guggenheim e dell’Hermitage. Non si è risparmiato nemmeno Hushang Ansary, ex ambasciatore iraniano negli Stati Uniti, che ha contribuito a finanziare il Museo di Belle Arti di Houston e la sua nuova collezione d’arte islamica, e per Trump ha donato 2 milioni. Tra le aziende, notevole il contributo di Bank Of America, 1 milione, che sponsorizza anche le giornate a ingresso gratuito ai musei, con l’iniziativa Museums on Us. 
Alla fine dei conti, Donald Trump ha raccolto 107 milioni di dollari, due volte il budget di Barack Obama. Ma sappiamo tutti che, il giorno dell’insediamento, Il National Mall di Washington non era proprio gremitissimo. Obama sfiorò i due milioni, Trump nemmeno 500.000. E questa volta parliamo di persone.

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