24 aprile 2017

All’Hangar Bicocca, il Public Program di Miroslaw Balka inizia con una passeggiata intorno alle sue opere. E oltre

 

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Quattro passi da uno a infinito, attraversando incroci fisici, simbolici e temporali. Giovedì, 27 aprile, all’Hangar Bicocca, Miroslaw Balka e Julian Heynen daranno il via al “Public Program”, accompagnando il pubblico per una passeggiata lungo “Crossover/s”, la mostra dell’artista nato a Varsavia nel 1958, a cura di Vicente Todolí e visitabile negli ex-spazi industriali dell’Ansaldo-Breda fino al 30 luglio. 
Diciotto sono i lavori allestiti per la personale, sculture, installazioni e video, realizzati dagli anni ‘90 a oggi, che scandiscono un percorso immersivo e sinestetico, tra rimandi spaziali, cromatici, sonori, olfattivi e tattili, zone in cui luce e ombra giocano con la presenza e l’assenza dello spettatore. E diciotto è un numero che, per Balka, esprime la dualità tra il singolare, l’unità, e il collettivo, con quell’8 che è anche simbolo dell’infinito. Così, si partirà dal canovaccio dei temi trattati dall’artista polacco, da sempre impegnato in una ricerca sulla natura dell’uomo e sulla memoria individuale e collettiva. Ma il punto d’arrivo non è scontato, perché il dialogo non seguirà un ritmo lineare e si fonderà su sensazioni estemporanee, sulle interpretazioni sempre diverse date dalla relazione diretta tra i fruitori e i lavori.
Prossimo appuntamento del “Public Program” all’interno di “Crossover/s”, sarà martedì, 23 maggio, con un concerto di Agata Zubel.
Miroslaw Balka, Holding the Horizon, 2016. Veduta dell’installazione. Pirelli Hangar Bicocca, Milano 2017. Courtesy dell’artista e Pirelli Hangar Bicocca, Milano. © Attilio Maranzano

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