Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
E alla fine si è scoperto che lo spagnolo nudo nella Fontana di Trevi non era un turista qualsiasi ma Adrian Pino Olivera. C’era da scommetterci. Qualcuno lo ricorderà per essersi denudato agli Uffizi, inginocchiato in contemplazione mistica davanti alla Venere di Botticelli, e al Louvre, mimando l’apertura alare della Nike di Samotracia. Adesso, nella personale lista di divinità scandalizzate ma forse nemmeno poi tanto, è entrato anche il nerboruto Oceano, che Pietro Bracci scolpì con un drappo svolazzante, squisitamente tardobarocco, a coprirgli il bacino. Non sappiamo se la triade suprema abbia gradito lo spettacolo, certo è che le azioni non sono scaturite da un improvviso smarrimento di coscienza ma da una presa di posizione estetica e politica, qualcosa che riguarda vagamente l’emancipazione del corpo nudo, con un accenno di contestazione antiborghese e un pizzico di libertarismo anticomplottista 2.0.
Cose serie, mica come Manolo, l’altro giovane spagnolo che, giusto qualche giorno prima, aveva fatto la stessa cosa e di cui vi avevamo raccontato. O come le decine di altri turisti che, quasi quotidianamente, si beccano multe e verbali per pediluvi e lavate di faccia. No, in questo caso è diverso, anche se l’importo da pagare per l’effrazione è lo stesso, 450 euro. Numeri bugiardi, perché Olivera ne è sicuro, spogliarsi davanti ai simboli dell’umanità più rappresentati sulle cartoline è arte, «Qualcosa di molto spirituale, un gesto sovversivo da contrapporre al mondo capitalista». I potenti di tutto il pianeta si rifugiano tremanti nei loro bunker su Marte, mentre la notizia passa rapidamente sulle home di tutti i media italiani, tende alla colonna destra e nei boxini dei siti clickbait. E scivola attraverso quella parte del cervello che dimentica subito.