05 maggio 2017

Il MAXXI cambia pelle, e aggiunge oltre a grandi opere anche tanti nuovi servizi. Ecco un primo sguardo alla “Re-Evolution”

 

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Il MAXXI si veste di nuovo, o almeno ci prova. Nuovo allestimento, nuovi comodati, molti prestiti, una piazza riallestita, uno spazio dedicato all’archivio di “Incontri Internazionali”, una bellissima reading room, una video-gallery, una nuova caffetteria, ed infine un nuovo ristorante. 
Il Museo delle Arti del XXI secolo cambia pelle dunque, e dobbiamo esserne felici. L’atmosfera che si respira è di grandi rivoluzioni, ma bisognerà poi capire nel tempo se questo è solo un primo passo di un progetto più ampio oppure no. Intanto godiamoci i bellissimi lavori di Mircea Cantor e Elisabetta Benassi in piazza Boetti, luogo di maggiore empatia con il pubblico che passa. 
L’allestimento delle sale è completamente stravolto, con connessioni tra architettura ed arte a volte riusciti, altri forse un po’ meno. Non c’è più il maestoso lavoro di Kapoor (che fine avrà fatto?), e al suo posto c’è un bellissimo, ma già visto molte volte, Triplo igloo di Mario Merz, pezzo da novanta della collezione. 
Molte opere di grande interesse anche se spesso già viste, anche perché provenienti da fondazioni romane. 
Un lavoro invece che desterà grande entusiasmo tra il pubblico e gli addetti ai lavori è quello di Bruna Esposito, che per l’occasione ha riallestito l’installazione E così sia…, opera del 2000. Belli anche i disegni di Kentridge, il lavoro di Vincenzo Agnetti, e l’opera firmata da Tomas Saraceno. Per osservazioni più approfondite bisognerà tornarci, da soli. 
Intanto però il plauso va al nuovo modo di approcciare al pubblico, che potrà vedere le mostre, ma anche rilassarsi tra i nuovi “servizi” e finalmente poter pranzare o cenare in un bellissimo ristorante, Linea, che si affaccia sulla piazza, e che si avvarrà della collaborazione della chef stellata Cristina Bowerman.
E stasera inaugurazione dalle 19.30. (Sabrina Vedovotto) 

Sopra: Bruna Esposito, E così sia…,2000, posa in opera e installazione con disfacimento finale: legumi, cereali, alloro, fornello elettrico, recipiente in pirex, acqua. foto Musacchio ianniello, courtesy Fondazione MAXXI
Home page: Mario Merz, Senza titolo (Triplo Igloo), 1984-2002. Foto Musacchio Ianniello, courtesy Fondazione MAXXI

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