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La bellezza è ovunque, intorno a noi. Non rimane altro che prendere lo smartphone per fotografarla. E poi condividerla, ovviamente. Il programma di Invasioni Digitali, è semplice e diretto, come le nuove forme di comunicazione partecipata che, naturalmente predisposte per lo scambio e l’apertura, possono diffondere anche arte, cultura conoscenza. Al di là delle restrizioni e delle censure, verso un modello orientato all’open access e all’ibridazione consapevole tra la materia delle cose e il linguaggio virtuale. L’idea è invadere un luogo, un museo, un sito archeologico, un centro storico, condividendo l’esperienza nell’infinito campo del web, attraverso un hashtag, il codice dei Social Network.
Domenica, 7 maggio, a Napoli, questa invasione sarà portata avanti da una guida d’eccezione. Marisa Albanese, artista da sempre interessata all’estetica e alla semantica dell’attraversamento, partirà dal Museo Madre alla volta del quartiere di San Lorenzo, per scoprire la stratificazione urbanistica e culturale di una delle zone più affascinanti della città partenopea. Il percorso inizierà da una sua opera in collezione, Via Settembrini, composta da un video e due maquette, realizzate dalla sovrapposizione di pagine di cataloghi e fogli di carta intagliati, che restituiscono la planimetria dell’area del quartiere San Lorenzo, nel quale il Madre è ubicato, a suggerire la tensione del museo a frammentarsi nella città. Poi, l’invasione si sposterà nelle strade, percorrendone le atmosfere, rilevando l’interazione tra le architetture e gli individui che le agiscono, tentando di trovare nuovi modi di raccontare ciò che ci circonda. Gli hashtag da utilizzare per condividere parole e visioni sui social network sono #viasettembrini, #invasionidigitali e #MADREnapoli. Si consigliano scarpe comode, smartphone carico e occhi aperti. (MFS)
Marisa Albanese, Via Settembrini, 2012-14; Spazi privati, 2014 (veduta dell’allestimento). Courtesy l’artista e Studio Trisorio, Napoli. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto © Amedeo Benestante.