11 maggio 2017

Venezia/7. Presentato il programma espositivo di OGR-Torino, tra collaborazioni e grandi personali, da William Kentridge a Tino Sehgal

 

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Ancora un ponte a Venezia. Non stiamo parlando di un’opera architettonica ma di un nuovo progetto che punta a unire, non solo simbolicamente, Venezia e Torino. «Per noi è molto significativo presentare il programma espositivo di OGR qui a Venezia, in questa particolare occasione. Vogliamo rafforzare il legame tra le due città», dichiara Massimo Lapucci, direttore generale delle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino. La presentazione si inserisce in una programma di eventi paralleli alla 57.ma Biennale talmente fitto da rendere condizione indispensabile il dono dell’ubiquità. Questa volta, la cornice è quella dell’Hotel Bauer, con la sua terrazza affacciata sul Canal Grande. A parlare, oltre a Lapucci, anche Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Nicola Ricciardi, direttore artistico, Tom Eccles e Mark Rappolt che, insieme a Liam Gillick, cureranno “Come una falena alla fiamma”, progetto espositivo che animerà la stagione 2017-2018 dei 35.000 metri quadrati di questo maestoso esempio di archeologia industriale di fine Ottocento. 
Una missione non semplice, considerando la mole degli spazi ma OGR non è sola, perché, come è tipico del modus torninese, le attività saranno sviluppate in stretta collaborazione con le altre istituzioni museali, dal Museo Egizio a Palazzo Madama, dalla GAM al Castello di Rivoli fino al Museo d’arte orientale, ha specificato Patrizia Sandretto. Si prospetta, quindi, una intensa programmazione, che inizierà il 30 settembre 2017, con l’inaugurazione di un’opera di arte pubblica di William Kentridge e di un allestimento temporaneo a firma di Patrik Tuttofuoco, tra gli ospiti della presentazione veneziana. Il 3 novembre, in concomitanza con Artissima, inaugurerà “Come una falena alla fiamma”, prima grande mostra collettiva, con il supporto della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in cui i tre curatori hanno messo in campo un gioco di contaminazioni tra tempi e opere, dall’antico Egitto al contemporaneo. E anche il 2018 si annuncia denso, con tre grandi personali di Tino Sehgal, a cura di Luca Cerizza, Sudan Hiller, a cura di Barbara Casavecchia, e Mike nelson, che ufficializzeranno la collaborazione con il Castello di Rivoli.

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