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Un ex rifugio antiaereo costruito nel 1944 e mai utilizzato per il suo scopo, trasformato nel dopoguerra in albergo diurno, con funzioni igienico-sanitarie e ricreative, abbandonato dal 1978 e sotto gli occhi di chi attraversa piazza Dante, nel centro di Bergamo. È questo il luogo che sarà interpretato dai linguaggi dell’arte contemporanea per la dodicesima edizione di Contemporary Locus. La manifestazione, a cura di Paola Tognon e giunta alla dodicesima edizione, ha portato artisti come, tra gli altri, Francesca Grilli, Alfredo Pirri, Grazia Toderi ed Heimo Zobernig, a confrontarsi con l’affascinante stratificazione delle storie impresse nei luoghi marginali, dismessi o dimenticati della città lombarda e della sua provincia, dalla Centrale termoelettrica in via Daste e Spalenga all’Hotel del Commercio. Un’operazione di scoperta e riscrittura che, quest’anno, sarà affidata a Kader Attia e Alvin Curran, i due artisti chiamati a esplorare, con la loro poetica, i 1200 metri quadrati dell’Albergo Diurno, vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici e recentemente acquistato da Alberto Previtali e dai fratelli Luca e Paolo Cividini. Attia, invitato da Christine Macel alla 57.ma Biennale di Venezia, ragionando sulla condizione di totale dismissione dell’ex Albergo, presenta due grandi lavori, una scultura e un’installazione slide sohw, oltre al film Reflecting Memory, opera vincitrice dell’ultimo Prix Duchamp, mentre Curran, pioniere della musica elettronica, ha inteso la struttura circolare come cassa di risonanza imprevedibile, adatta per Concerto per vasca da bagno e orchestra, una performance sonora a più voci e strumenti che si svolgerà dal vivo durante l’apertura, venerdì, 19 maggio, e rimarrà, in seguito, nella sequenza serrata degli ambienti abbandonati.