16 maggio 2017

Torino sold out per il Salone Internazionale del libro. La fiera compie trent’anni e rilancia con tante novità, tra cui un Superfestival e un programma OFF

 

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Sono innumerevoli le fiere e i festival a Torino e molte sono le iniziative di livello altissimo. Il Salone Internazionale del Libro, dal 18 al 22 maggio, appuntamento dedicato ad autori, editori e a tutta la filiera della produzione libraria, ha fatto salire alle stelle le prenotazioni di alberghi e b&b, anche perché, quest’anno, si festeggia la trentesima edizione. Che sarà occasione per un cambio di prospettive, complice il nuovo Direttore e Premio Strega Nicola Lagioia, che dichiara: «La cultura, per chi la intende come la intendiamo noi, non è un oggetto da mettere in vetrina ma una forza viva, trasformativa, che modifica il paesaggio circostante, che qualche volta cambia addirittura le carte in tavola, o le regole del gioco, che non ti lascia come ti aveva preso, che ti consente di fare esperienza». Tema di quest’anno è racchiuso in un titolo quanto mai attuale, “Oltre il confine”, individuato da Lagioia, dai consulenti del Salone e dallo staff della Fondazione per Il libro, e illustrato da Gipi. Tale fil rouge orienterà le scelte 424 titolari degli stand diffusi tra i 45 mila metri quadri di superficie espositiva dei padiglioni del Lingotto Fiere. Ma tutta la città sarà assediata dai bibliofili, invitati a superare il confine del Lingotto per seguire le orme del Salone Off, presentato da Massimo Bray, che si diffonderà attraverso i tanti spazi cittadini dedicati alla ricerca, alla cultura e all’arte, con un ricco programma di incontri, reading, spettacoli, scambi di libri, seminari e dibattiti, mostre, gare di poesia, workshop e tanto altro ancora. Ma soprattutto per festeggiare l’importante compleanno, è stato lanciato il Superfestival, una iniziativa che intende coinvolgere i festival dedicati all’editoria di tutte le regioni di Italia, per realizzare una piattaforma di scambio e condivisione di idee e know how. Possiamo scommettere che, almeno questa volta, un segnalibro sarà più utile di uno smartphone.

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