17 maggio 2017

Un nome per il nuovo blu

 

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Andrew Smith, studente della Oregon University, è il protagonista di una nuova scoperta: lo YInMn Blue o il MasBlue, un pigmento blu brillante mai visto prima.
Nel 2009 Andrew Smith stava studiando come ottenere una fibra ad alta conducibilità elettrica, prendendo una manciata di indio, manganese, yttrium ed ossigeno, inserendoli in un forno ad una temperatura di 120 gradi. Ne uscì fuori una poltiglia che nulla aveva a che fare con l’elettricità, bensì una tonalità blu talmente particolare che il professore che lo seguiva, Mas Subramanian ha pensato si trattasse di una nuova scoperta da un forte potenziale commerciale.
I pigmenti blu risalgono a tempi molto antichi, ma erano quasi 200 anni che non si trovava un colore così, dal 1802 quando il chimico Louis Jacques Thenardy scoprì il blu cobalto. La ricerca di un blu che fosse perfetto andò avanti nel corso dei secoli, dai Maya agli Egizi, dal blu oltremare di Giotto al blu di Prussia che venne scoperto per caso nel 1706 da Johann Dippel ed utilizzato nei famosi cieli di Van Gogh o da Picasso nel suo “Periodo Blu”, fino al blu Klein. Questi colori sono solitamente molto instabili e si sbiadiscono facilmente: Subramanian pensa infatti che questo pigmento, date le elevate temperature a cui si è sintetizzato, ha fatto sì che fosse estremamente stabile. Ma YInMn Blue ha proprietà molto particolari, nonostante la sua propensione al deterioramento e al fatto di essere cancerogeno.Gli elementi da cui è composto assorbono la luce verde e rossa della reazione chimica e, secondo Subramanian esso non può essere scoperto poiché il colore fa parte dello spettro: l’uomo infatti percepisce a livello ottico solamente i colori che si trovano fra le lunghezze d’onda dell’ultravioletto e dell’infrarosso. La recente scoperta ha entusiasticamente reso partecipi tutti: sono stati infatti invitati i bambini americani e britannici a trovare un nuovo nome entro il 2 giugno, dal momento che solitamente si usa quello derivato dai componenti chimici o dal professore della scoperta. La nuova scoperta ricorda la vicenda dell’artista Anish Kapoor, che qualche mese fa aveva acquistato alcuni diritti per poter utilizzare un particolare pigmento che assorbiva il 99,96% della luce – il vantalblack –  conosciuto come “il nero più nero del mondo”, ma che venne rilanciato subito dopo da Stuart Semple – con migliaia di altri artisti – come “Black 2.0”.
Il colore ha infine acquisito le autorizzazioni necessarie per poter essere certificato, tanto che la Crayola, la famosa azienda di colori, ha ottenuto il permesso di poterlo mettere in commercio. (Giulia Pavesi)

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