26 maggio 2017

L’arte africana ancora sulla cresta dell’onda. Kiluanji Kia Henda vince il Frieze Prize 2017

 

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Kiluanji Kia Henda è il vincitore del Frieze Prize 2017, premio rivolto agli artisti tra i 25 e i 40 anni, nell’ambito di Frieze Fair, l’importante fiera d’arte che, dal 2003, si svolge nella capitale inglese e, dal 2014, anche a New York. La giuria, composta, tra gli altri, da Cory Arcangel, Eva Birkenstock, Tom Eccles, Raphael Gygax e presieduta da Jo Stella-Sawicka, Direttore Artistico di Frieze Fair, ha scelto il progetto presentato dall’artista nato a Luanda nel 1979, che realizzerà una nuova installazione, visitabile nei giorni di Frieze London. 
«Kiluanji Kia Henda è una voce vitale della sua generazione e sono molto soddisfatto di questa scelta. Il suo lavoro esamina le ferite lasciate nel suo paese d’origine, l’Angola, da decenni di disordini politici, con una satira che attacca la politica, l’eredità del colonialismo e gli stereotipi», ha dichiarato Gygax. L’artista, primo africano a essere premiato dopo tre edizioni, ha proposto il progetto di un’installazione che parte dal culto del marxismo-leninismo e affronta i temi legati al processo di indipendenza dello Stato, una dura guerra civile, con ingerenze di URSS e Stati Uniti. Prendendo come spunto l’immagine del potere come metodo di manipolazione della realtà, l’installazione prevedrà momenti di interazione e cambierà aspetto durante i giorni della manifestazione. 
«Nonostante sia una dottrina politica che respinse la religione, durante la rivoluzione il marxismo-leninismo richiedeva fedeltà rigorosa e credenza indiscussa. In questo progetto, il busto di Lenin diventa oggetto centrale e parte di una performance, dove le memorie e le narrazioni di uno dei conflitti più sanguinosi in Africa si fondono», ha spiegato l’artista che, in Italia, ha già esposto a Venezia e Napoli.
In alto: Kiluanji Kia Henda, The Fortress (Buildings Serie), 2014-2016, installation view, Vulcano Solfatara, Pozzuoli NA. Photo Amedeo Benestante

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