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Appena inaugurata la monografica dedicata a Roberto Cuoghi, di cui presenteremo un approfondimento in questi giorni, al MADRE le attività continuano a fervere, con una performance ispirata a Paris, Texas, capolavoro di Wim Wenders, che percorrerà gli spazi interstiziali del museo napoletano. Si tratta di J’ai brûlé dans tes yeux. Je brûle, riscrittura site-specific per il museo di via Settembrini, a cura di Kulturscio’k, collettivo artistico e teatrale italofrancese, e La Casaforte S.B., casa laboratorio che Valeria Borrelli e Antonio Sacco hanno ricavato nel chiostro cinquecentesco del Convento della Trinità degli Spagnoli, nel centro storico di Napoli.
Per una settimana, da domenica 28 giugno, le cucine e gli altri spazi meno conosciuti e di passaggio del MADRE faranno da ambientazione alle prove aperte e alle performance, incentrate sulle azioni di quattro coppie alla ricerca di ipotesi di dialogo, in un attraversamento delle dimensioni, tra introiezione e proiezione, presenza e silenzio. Gli attori agiranno su installazioni ambientali composte da materiali eterogenei, dal metallo alla terra vulcanica, medium concreto, tangibile, delle relazioni.
In alto: J’ai brûlé dans tes yeux. Je brûle, fotografia di scena di Giovanni Ambrosio