29 maggio 2017

Per salvare il pianeta bastano due parole. A Torino, le scrivono Ornella Ricca, Pietro Spagnoli e 550 studiosi, in un’opera

 

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Due parole sono scritte su altrettanti frammenti di ceramica. Una si deve esiliare, il concetto deve essere dimenticato, l’altra va accolta, fatta propria, messa in pratica. Prendendo spunto dall’istituzione giuridica dell’ostracismo, che nella democrazia ateniese puniva i soggetti potenzialmente pericolosi con un allontanamento forzato, è nata Earth. Due parole su futuro, installazione itinerante di Ornella Ricca e Pietro Spagnoli. Le parole da incidere sugli ostraka, sui cocci di ceramica, sono state chieste a cinquecentocinquanta studiosi e ricercatori di novanta Accademie, Università e Centri di Ricerca da tutto il mondo, componendo un vocabolario globale di millecento azioni, idee, atteggiamenti, sentimenti, da sostenere o da condannare, per il bene nostro e del pianeta sul quale abbiamo la ventura di vivere. 
L’opera ottenuta da questo processo di condivisione sarà presentata il 30 maggio, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, nel Campus Einaudi dell’Università di Torino. Successivamente, farà tappa all’Università di Firenze all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il trailer è visibile a questo link.

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