30 maggio 2017

Il Paese che scivola si aggrappa all’arte urbana. A Civitacampomarano, inizia CVTà Street Fest, da un’idea di Alice Pasquini, con Francisco Bosoletti e Chef Rubio

 

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Civitacampomarano è un Comune di quattrocento anime, nella provincia molisana, che sta scivolando. Il movimento franoso, dovuto a un grave stato di dissesto idrogeologico ha costretto a sgomberi e pesanti ristrutturazioni. Eppure, il pericolo più grave è quello che tipicamente affligge tutti i piccoli borghi della penisola, ovvero, lo spopolamento. Ma il Paese resiste e, proprio in quella contemporaneità che sembrava condannarlo, ha trovato un efficace mezzo per reagire, affidandosi a uno dei movimenti artistici più aggiornati. Così, dall’1 al 4 giugno, sarà proprio la Street Art a interpretare le suggestioni del borgo storico, grazie alla seconda edizione del CVTà Street Fest, il festival di arte urbana ideato e diretto da Alice Pasquini
Tour guidati alla scoperta dei murales, percorsi di trekking per conoscere le bellezze storiche e naturalistiche del territorio, degustazioni, dj set all’aperto e tanti ospiti, tra cui Chef Rubio, che in quanto a street food e piatti tradizionali reinterpretati può certo dire la sua. L’anno scorso, Pasquini invitò un nutrito gruppo di artisti internazionali, Biancosock – che realizzò Web 0.0, il video, diventato poi virale, che trasferiva il web e i social network nella vita reale, trasformando Twitter in una panchina, una vicina di casa in Wikipedia, un’Ape Car in WeTransfer… – David de la Mano, Pablo S. Herrero, Hitnes, ICKS e UNO, a ridisegnare il paesaggio urbano e la manifestazione riuscì ad attirare l’interesse del pubblico e dei media. Format che vince non si cambia e anche per la seconda edizione i nomi sono di richiamo. Quest’anno, toccherà a Gola Hundun (Italia), Francisco Bosoletti (Argentina), Alex Senna (Brasile), Maria Pia Picozza (Italia) e Nespoon (Polonia), lasciare una traccia del loro stile, come già fatto sui muri degli spazi metropolitani di mezzo mondo. Ma la meraviglia della Street Art è la sua capacità di adattamento, il modo in cui riesce a legarsi alle diverse poetiche urbane, ovunque ci sia una superficie vagamente disegnabile. Anche se a rischio crollo.

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