«La forza della filantropia istituzionale sta nella capacità di creare valore per la società», contribuendo al processo di formazione di una cittadinanza consapevole, nei singoli Paesi e in tutta Europa, per poter guardare con fiducia alle sfide poste dalla contemporaneità. Queste sono le prime parole con le quali Massimo Lapucci ha salutato il suo nuovo incarico di Presidente dell’EFC-European Foundation Centre, associazione nata nel 1989 a Bruxelles, che mette in connessione circa 320 organizzazioni internazionali attive nella filantropia, come Rockefeller Foundation, Bill & Melinda Gates Foundation, King Baudouin Foundation, Stavros Niarchos Foundation e Fondazione Cariplo. La nomina di Presidente è stata affidata all’unanimità, nell’ambito della conferenza di Varsavia che, in questi giorni, ha riunito oltre 500 rappresentanti della filantropia da tutto il mondo.
L’incarico, che precedentemente era stato svolto da Ewa Kulik-Bielinska, avrà durata triennale, un lasso di tempo decisivo per le sorti dell’Europa: «è il momento di dimostrare che un cambio di rotta è davvero possibile. Dopo l’indebolimento della coesione nella comunità internazionale, anche a causa della profonda crisi economico-finanziaria degli ultimi anni, è solo attraverso l’azione congiunta di sostegno ad uno sviluppo più condiviso ed alla creazione di valore per i cittadini da parte dei vari attori coinvolti che è possibile ricostruire la fiducia nei confronti delle istituzioni e del futuro per l’Europa. In questo contesto, è fondamentale riconoscere anche il ruolo svolto dalla filantropia come forte collante nella società».
Lapucci, nel 2014, era entrato nel Management Commitee dello European Foundation Center, ha ricoperto l’incarico di Direttore Investimenti per Sintonia S.A. e, dal 2006, è World Fellow alla Yale University. Attualmente è Segretario Generale della Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino, che fa parte dell’EFC, e Direttore Generale di OGR-Officine Grande Riparazioni, ambizioso progetto di riqualificazione attraverso l’arte contemporanea, presentato alla 57.ma Biennale d’arte di Venezia.
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