16 giugno 2017

Con Monica Bonvicini, Alberto Garutti, Carsten Höller, Tobias Rehberger e Remo Salvadori, la cultura agricola punta all’avanguardia

 

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Un progetto artistico per mettere in dialogo architettura e paesaggio, favorendo il benessere complessivo dell’ecosistema di una della più estese e antiche aziende agricole italiane. È l’obiettivo di Terre d’avanguardia, il concorso internazionale a invito a cura di Eight Art Project e lanciato da Geneagricola, tra le più grandi società italiane nel campo dell’agroalimentare, per la sua azienda di Ca’ Corniani, 1700 ettari nell’entroterra di Caorle. Per trovare la chiave giusta, Elena Tettamanti e Antonella Soldaini hanno invitato Monica Bonvicini, Alberto Garutti, Carsten Höller, Tobias Rehberger e Remo Salvadori, cinque artisti da sempre impegnati nella ricerca delle diverse sfumature del termine “ambientale”, a loro agio con le declinazioni degli spazi ampi. La cerimonia di premiazione è prevista per il 12 ottobre, durante la Triennale di Milano, e il progetto vincitore – scelto da una giuria composta da Gabriella Belli, Pippo Ciorra, Philippe Donnet, Giancarlo Fancel, Andreas Kipar, Beatrice Merz, Marco Sesana, Elena Tettamanti e Vicente Todolì – verrà inaugurato ufficialmente a fine maggio 2018, in occasione della 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. 
Pensare all’arte contemporanea come strumento per valorizzare il rapporto tra la cultura della produzione agricola, la natura dei luoghi, le comunità e gli individui è la linea guida del masterplan paesaggistico, avviato nel 2014 a cura dello studio internazionale di architettura del paesaggio LAND e di Andreas Kipar, autore con Giovanni Sala dell’intera strategia di valorizzazione. Base di partenza per i progetti in concorso, saranno i tre punti d’accesso a Cà Corniani, zone dall’alto valore simbolico, come sottolineato da Tettamanti e Soldaini: «Abbiamo pensato a questi cinque artisti certe del fatto che saranno capaci di sperimentare e confrontarsi con la specificità e unicità di questo ambiente. Pensando alle peculiarità del territorio, abbiamo chiesto loro di concentrarsi sul concetto di “soglia”, un tema che ben ne evidenzia il carattere, insieme all’atteggiamento ospitale e accogliente adottato da sempre dalla proprietà». Gli artisti dovranno confrontarsi con le suggestioni derivate da queste strutture di relazione per eccellenza, inserite in un territorio completamente pianeggiante, bonificato nel 1851, raggiungibili sia via terra che via canali. 
«La capacità di guardare avanti – sottolinea Giancarlo Fancel, Presidente di Genagricola S.p.A. – è storicamente il fil-rouge che a Ca’ Corniani tiene insieme impresa, territorio e popolazione. Parlare di avanguardia riferendosi all’agricoltura, il settore economico produttivo più antico della nostra società, potrebbe sembrare ambizioso. Eppure questo settore, ancora oggi fondamentale per la vita, ha sempre vissuto di avanguardia e innovazione». 
In home: Ca’ Corniani, Soglia Nord, ph Agostino Osio
In alto: Alberto Garutti sopralluogo a Ca’ Corniani, 2017 Photo: Agostino Osio, Alto Piano

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