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Tutte le sfaccettature dell’identità femminile, rese attraverso il riflesso dei rapporti con gli uomini, con il cibo, con gli oggetti, con i sentimenti, con lo scorrere del tempo. Ma non solo, perché Chantal Akerman, oltre a farsi portavoce di una tipo particolare di sensibilità, è stata narratrice universale dell’introspezione, scandagliata in ogni direzione e senza concessioni di alcun genere. Folgorata a quindici anni dalla visione del Bandito delle 11 di Jean-Luc Godard e scomparsa prematuramente nel 2015, a 65 anni, ricordata per capolavori come Jeanne Dielman (1975) e fonte di ispirazione di registi come Gus Van Sant, Todd Haynes e Sofia Coppola, a lei è dedicata “Chantal Akerman. Form The Other Side”, la rassegna di proiezioni che aprirà il 28 giugno, al MAXXI.
Per la mostra, che fa parte del progetto ArTapes a cura di Giulia Ferracci, un programma di proiezioni dedicato ai video d’artista, saranno ripercorsi tutti i momenti salienti della sua carriera, dal cortometraggio d’esordio Saute ma Ville, del 1968, all’ultima opera No Home Movie, del 2015. Ad anticipare l’esposizione, curata da Giovanna Fazzuoli e Giulia Magno, martedì, 27 giugno, dalle 17.30, un talk con performance della violoncellista Sonia Wieder-Atherton, già compositrice delle musiche di diversi film di Akerman, come Un divano a New York. All’incontro, parteciperanno Bartolomeo Pietromarchi, Giulia Ferracci, Veronica Pravadelli, Carla Subrizi e le curatrici della retrospettiva Giovanna Fazzuoli e Giulia Magno. In questa occasione sarà presentato in anteprima un estratto di Trims (2016), il lungometraggio sperimentale che Adam Roberts ha realizzato in omaggio a Chantal Akerman.
In alto: © Raymond Depardon, Magnum Photos Contrasto