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Ci saranno, nell’ordine Giorgio Moroder (home page), Elisa con Ghali, Omar Souleyman, i Chemical Brothers e gli Atomic Bomb!, con la partecipazione – tra gli altri – di Samuel dei Subsonica nei primi tre sabati di vita delle rinate OGR di Torino, che oggi svelano un vero e proprio countdown composto di arti performative, per iniziare, con un grande regalo per il pubblico: da domani a mezzogiorno, infatti, sul sito delle Officine, saranno in palio i primi milleduecento biglietti gratis, a cui se ne aggiungeranno altri 5mila (4mila e 800, per la precisione).
«Con il 30 settembre scriviamo le primissime pagine di un nuovo capitolo della storia delle OGR, un capitolo che inizia con una dedica speciale per il territorio, con due settimane di apertura gratuita a un pubblico il più vasto ed eterogeneo possibile, a partire proprio dai giovani», ha riportato il Presidente delle OGR e della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.
I concerti si svolgeranno proprio nei week end, nell’ultimo sabato di settembre e il 7 e 14 ottobre.
Per cominciare però, come è stato annunciato anche al Bauer di Venezia durante l’opening della Biennale, saranno anche svelate le prime commissioni d’arte: William Kentridge, con il progetto The procession of reparationists, realizzata con il sostegno di Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea e la cui curatela e produzione è stata affidata al Castello di Rivoli, che sarà la prima opera di una serie di commissioni nello spazio pubblico delle OGR – le Corte Est Commissions – ispirata alla vocazione ex-industriale e operaia delle Officine Grandi Riparazioni: una scultura, in metallo nero, composta da una processione di figure che riparano treni e corpi. Un bel ritorno italiano, dopo il fregio del Tevere, a cui sarà affiancato l’intervento cinetico firmato dal collettivo creativo londinese United Visual Artists (UVA) che utilizzerà suoni, luci e movimento per interagire con il pubblico in modo sia individuale sia collettivo, mentre Patrick Tuttofuoco presenterà Tutto Infinito, paesaggio futuristico rivestito di terra rossa e animato da totemiche sculture pensate e realizzate in collaborazione con i piccoli ospiti di CasaOz, su una superficie di oltre 3mila metri quadrati, in quelle che sono definite le “Sale Binari”.
E mentre Massimo Lapucci, Direttore Generale di OGR ha parlato del “Big Bang” come «L’inizio della “grande riparazione” nel luogo storico della città dove si aggiustavano i treni, oggi si rigenerano le idee», il direttore artistico Nicola Ricciardi, che ha curato la programmazione del Big Bang assieme a Sergio Ricciardone, Direttore Artistico di Club to Club, ha ricordato che la vocazione «è quella di porci da subito in dialogo con le istituzioni internazionali di arti visive e performative a cui guardiamo e a cui ci ispiriamo: dalla Tate Modern di Londra al Walker Art Center di Minneapolis, fino a prestigiose rassegne come il Manchester International Festival». Stando però, nonostante i voli, ben piantati a Torino, in relazione costante con quelle realtà che «lavorano ogni giorno e in sinergia per attestare l’imprescindibile ruolo che le arti visive e performative rivestono nello sviluppo della vita culturale della città».
Che dire? Stay tuned! E sotto con l’annunciata prevendita free!