05 luglio 2017

SetUp Contemporary cambia abito. Ecco tutte le novità della prossima fiera di Bologna

 

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SetUp Contemporary Art Fair di Bologna propone, da cinque edizioni, un format che l’ha contraddistinta come esperienza fieristica indipendente, abbinando la leva commerciale alla ricerca curatoriale. Con anticipo sulla prossima edizione, la sesta, che si terrà nel 2018, è stato annunciato il tema al quale lavoreranno i curatori under 35 per conto delle gallerie partecipanti: l’attesa. A ispirare questa scelta, una riflessione di Sant’Agostino, per ribadire l’efficacia del dialogo, sempre aperto, tra contemporaneità e storia: «Il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l’attesa». 
E proprio in questo senso, attendendo il prossimo anno e immaginando qualcosa di differente, sono state annunciate novità sostanziali, intriganti visioni di quel che sarà. Secondo Simona Gavioli e Alice Zannoni, direttrici della manifestazione, l’esigenza di un cambiamento è stata avvertita già al termine dell’ultima edizione. Innanzitutto, cambieranno le date, perché la settimana dell’arte bolognese è spostata a febbraio, dall’1 al 4, in coincidenza naturalmente con Arte Fiera. E poi cambia lo stile della manifestazione, che traslocherà dai caratteristici ambienti dell’Autostazione, sede simbolica del coraggio di SetUp, per spostarsi a Palazzo Pallavicini, dove da settembre a fine gennaio 2018 sarà ospitata la grande antologica dedicata a Milo Manara. In ogni caso, l’intenzione di SetUp rimane coerente, si tratta di riabitare spazi e riformulare atmosfere. Palazzo Pallavicini, recentemente restaurato, come riportavamo qui, è nel pieno centro della città e di pregio storico, magari meno strategico rispetto alla traiettoria che porta a BolognaFiere ma nel cuore del circuito Art City. Quindi, anche lo spazio a disposizione apparirà rivoluzionato, per garantire ariosità alla opere e alla fruizione e, di conseguenza, ci saranno meno gallerie. Se ne prevedono una quarantina, al massimo. 
Dunque, il vestito nuovo di SetUp sarà diverso sotto alcuni aspetti ma sempre cucito a più mani da curatori, galleristi e artisti (653 ne sono stati presentati in questi primi cinque anni di attività). Attendiamo altri particolari con curiosità. (Cristina Principale)

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