14 luglio 2017

Addio a Liu Xiaobo, attivista e Premio Nobel per la Pace

 

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È scomparso oggi, a 61 anni, Liu Xiaobo, attivista, scrittore e Premio Nobel per la Pace nel 2010. 
Xiaobo era stato arrestato nel 2008 e condannato a 11 anni di reclusione, in seguito alla suo ruolo chiave nella pubblicazione di Charta 08, un manifesto sottoscritto il 10 dicembre e pubblicato online da 303 intellettuali e attivisti per i diritti umani cinesi. Per l’aggravarsi delle condizioni di salute era stato trasferito in un ospedale nella città di Shenyang, dove è stato in cura dagli ultimi giorni di giugno. Xiaobo, infatti, lottava contro un cancro al fegato in fase già avanzata che, alla fine, ha avuto la meglio. 
Nacque nel 1955 a Changchun, conseguì il dottorato in letteratura all’Università di Pechino nel 1984, esercitando come visiting professor in molti atenei stranieri, come la Columbia University e l’Università di Oslo. Nel 1989, tornò in Cina per partecipare alle proteste di piazza Tienanmen, dove riuscì a far evitare il massacro, convincendo gli studenti a lasciare il campo. Da quel momento, un lunghissimo e aspro confronto con il Partito, con frequenti periodi di carcere. Controverse le sue posizioni in politica estera, dal sostegno alla guerra in Iraq alle accuse contro i palestinesi, che comunque non hanno inficiato la sua candidatura al Premio Nobel. «La campagna per il rispetto e l’applicazione dei diritti umani fondamentali è stata portata avanti da tanti cinesi e Liu è diventato il simbolo principale di questa lotta», motivava la giuria.

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