20 luglio 2017

La leggenda del reggae nel tempio del contemporaneo. Scratch Perry per la 57.ma Biennale di Venezia

 

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Carattere burrascoso e personalità ambiziosa, dai sound system in Giamaica alla fondazione della Upsetter Records, la prima etichetta dei Wailers e Bob Marley, dalle sperimentazioni con le campionature alla nascita della dub. Lee Scratch Perry non ha bisogno di troppe presentazioni e si esibirà in una live session, insieme a Starkee, nell’ambito del programma di eventi che Xavier Veilhan ha ideato per il padiglione francese, presentato in occasione della 57.ma Biennale di Venezia. Il concerto si terrà oggi, alle 15.30, al padiglione ai Giardini, e alle 21, al Teatrino di Palazzo Grassi. Per Studio Venezia, Veilhan, nato nel 1963 a Lione, insieme ai curatori Christian Marclay e Lionel Bovier, ha interpretato la struttura del padiglione come un ambiente immersivo e in continuo mutamento, secondo il metodo dei Merzbau di Kurt Schwitters. E, a scandire queste trasformazioni dell’architettura, i ritmi impressi dai tantissimi musicisti che, fino alla chiusura della Biennale, si esibiranno al suo interno, con i concerti che diventano dispositivi di attivazione dello spazio e dell’esperienza. Jazz, ambient, fusion, elettronica, non c’è limite ai generi che si alterneranno, con Alva Noto, Brian Eno, Mark Sanders, Elliott Sharp, Okkyung Lee, tra i molti altri. 
«Lee Scratch Perry è una figura importante nella storia della musica del XX Secolo: il suo uso innovativo della tecnologia ha portato la musica giamaicana dall’essere solo folklore locale a fenomeno mondiale. L’uso spregiudicato che egli fa dello studio di registrazione, lontano dalle convenzioni, ha addirittura portato all’invenzione di un nuovo genere musicale: la Dub. Ho avuto la fortuna di incontrare Lee alla fine del 2014 a Londra, quando ha accettato di partecipare al mio progetto dedicato ai produttori musicali, “Music”, alla galleria Perrotin. È stato un momento straordinario e oggi sono molto contento di poterlo ritrovare a Venezia. Spero che questa esperienza lo conquisti, al punto di diventare una sorta di padre putativo del progetto, accanto a Nigel Godrich», ha dichiarato Veilhan.

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