18 agosto 2017

Fino al 30.VIII.2017 Carboni Neri Spinosi Rocca Malatestiana, Fano

 

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Nella corte della Rocca Malatestiana di Fano, fino a pochi istanti fa, si è svolto uno dei concerti previsti per la venticinquesima edizione del festival “Jazz by the sea”, prestigiosa rassegna musicale che da qualche anno ospita, a fianco della consueta programmazione, una sezione dedicata alle arti visive.
Le ultime, delicate e suadenti note di jazz risuonano ancora mentre entro nella prima sala che ospita “Carboni neri spinosi”, la tri-personale curata da Milena Becci su progetto di Michele Alberto Sereni.

Graziano Spinosi ARBUS-SHOES, 1994 foto di Michele Alberto Sereni

Una mostra che instaura, anche a una prima lettura immediata e superficiale, un filo diretto con il contesto nel quale si inserisce; sagome di tamburi emergono dalla tessitura pittorica, danzatrici nascoste si fanno vedere tra i segni convulsi dell’incisione e ritratti di musicisti dialogano con la melodia che arriva dal vicino palco. Ma se la relazione si fermasse a un puro rimando formale, basato su elementi figurativi senza un ulteriore grado di approfondimento, il rischio di un risultato scontato e banale sarebbe molto elevato. Invece le opere dei tre artisti invitati innescano una relazione ben più profonda con la composizione musicale. Ritmo, potenza e armonia: sono queste le parole che meglio descrivono le grandi tele ospitate nella prima delle tre sale (nella foto in alto), quella dedicata a Luigi Carboni. Una selva di cerchi concentrici si rincorrono nella composizione, lasciando tuttavia degli spazi bianchi, degli oculi che come pause su uno spartito musicale definiscono l’armonia dell’opera.
Si rivolge a un ritmo differente l’ultimo progetto di Marco Neri 20 minuti interminabili. 30 piccole tele (nella foto in homepage) su cui l’artista ha dipinto, nero su bianco, una serie di numeri. A ben guardare 30 orari, segnati su un orologio digitale, rappresentano i minuti esatti in cui si sono susseguite le scosse di terremoto che hanno colpito le Marche. Un ritmo, un tempo, che non è altro che il battito della terra. Armonia primigenia della natura che da sempre ispira la nostra musicalità.

Fa da contraltare al dinamismo e al movimento appena osservati, l’apparente staticità che pervade le opere di Graziano Spinosi. Nel terzo spazio che si apre sul chiostro, all’interno di semplici teche, sono esposte le opere della serie SHOES. Tre paia di scarpe, che l’artista immagina essere appartenute a Mozart, Gershwin e Diane Arbus, creano un incontro metaforico tra esponenti della scena musicale e della scena artistica. Oggetti simbolo del movimento esprimono qui una forte carica ludica ma, allo stesso tempo, sembrano essere delle malinconiche reliquie, giunte a noi da un immediato passato. Unici resti della presenza umana sulla terra.

Una mostra che, già a partire dal titolo ironico, evidenzia lo stretto legame che intercorre tra gli artisti. Nonostante ricerche ed esiti formali molto diversi, ognuno mette in scena un assolo riuscendo però, parallelamente, a dialogare sulla base di una sintonia e un affiatamento pregressi.
In fondo anche questo è jazz.

Alice Cerigioni

mostra visitata il 29 luglio

Dal 23 luglio al 30 agosto 2017

“carboni neri spinosi”

Rocca Malatestiana ,

Piazzale Malatesta, Fano (PU)

ingresso libero

orari: dalle 19-22 tutti i giorni chiusura il lunedì

info: info@fanojazznetwork.org www.fanojazznetwork.it

tel. 0721 584321, 388 6464241

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