02 settembre 2017

Il senso dell’equilibrio per la Triennale di Folkestone. Al via la rassegna di arte pubblica

 

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Ogni tre anni, nel panorama di Folkestone cambia qualcosa, qualche nuova forma si inserisce tra le montagne rocciose e la distesa ondulata del Canale della Manica. Dal 2008, la città affacciata sullo stretto di Dover è più di un contesto nel quale si svolge il Folkestone Triennial, manifestazione dedicata all’arte pubblica e alle installazioni ambientali, ideata e promossa da Creative Foundation. In ogni edizione, infatti, gli artisti sono invitati a interpretare le suggestioni della contemporaneità e della storia del luogo, abitato da romani, sassoni e normanni, distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e, oggi, tra i principali siti turistici del Regno Unito. La maggior parte delle opere commissionate, poi, rimangono sul posto, contribuendo al cambiamento del paesaggio, con lavori realizzati, tra gli altri, da Tracey Emin, Mark Wallinger, Pablo Bronstein, Yoko Ono, Richard Wilson, Pae White, Christian Boltanski e Spencer Finch. L’ultima edizione, aprirà oggi, presentando un percorso espositivo a cielo aperto, diffuso per tutta la città, con opere di Rigo 23, Sol Calero, Michael Craig-Martin, Antony Gormley, Alex Hartley, Lubaina Himid, Emily Peasgood, Diane Dever & The Decorators, Amalia Pica, Marc Schmitz and Dolgor Ser-Od, David Shrigley, Bob e Roberta Smith, Sinta Tantra, Studio Ben Allen, Nomeda and Gediminas Urbonas, HoyCheong Wong, Gary Woodley, Bill Woodrow, Richard Woods e Jonathan Wright. Ampio e cruciale il raggio del tema proposto dal titolo di questa edizione, a cura di Lewis Biggs: double edge, doppio confine. «Il titolo gioca con l’ambiguità, il dialogo e l’inganno e ha due significati. Il primo è l’ansia del limite del futuro, verso l’ignoto. Il secondo è quello dell’equilibrio, che può essere suggerito dall’artista, quando guarda il mondo e il presente», ha spiegato Biggs. Particolarmente ricco anche il programma di attività collaterali, che si svolgeranno fino al 2 novembre, per la maggior parte delle quali bisognerà dotarsi di scarpe comode, visto che prevedono lunghe passeggiate alla scoperta dei diversi punti di vista della città. Per riposare il corpo, mantenendo sveglia la mente, ci saranno anche simposi, workshop, conferenze, incontri con artisti e giornate di studio.
In alto: Yoko Ono, Earth Peace, 2014

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