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Artsy propone un’interessante lettura del mercato dell’arte, ponendosi una domanda: quali sono le industrie che muovono più soldi? Per rispondere hanno incrociato i dati della lista dei 200 collezionisti di ARTnews dal 1996 al 2016 e il database Nexis che comprende le pubblicazioni e la copertura delle notizie in altre lingue oltre all’inglese. Da questa ricerca si evince che il mercato dell’arte di oggi è fortemente concentrato nelle mani di un piccolo gruppo di industrie. Al primo posto la finanza, a cui seguono il settore immobiliare e l’edilizia, insieme nel 2016 rappresentavano i due terzi dei compratori d’arte. Vent’anni fa, invece la finanza e il comparto immobiliare erano seguiti dalla terza industria più grande dell’epoca: i media, ma insieme rappresentavano poco più della metà della ricchezza dei collezionisti.
Il mondo dell’arte ha beneficiato enormemente della straordinaria ricchezza che è stata creata nel settore dei servizi finanziari, ma vanno considerati anche i cambiamenti avvenuti a livello globale, come la crescita del settore della tecnologia, o la situazione economica in oriente: ogni tre giorni in Asia nasce un nuovo miliardario. Nel mondo sono circa 140 le persone che hanno il reddito necessario per acquistare opere da 50 milioni di dollari e sono circa un migliaio quelli che possono spendere 5 milioni e oltre. Nonostante questi cambiamenti l’elenco degli artisti più venduti all’asta – quasi tutti uomini bianchi – non si è evoluto molto con il passare degli anni. Segno che i mega ricchi amano andare sul sicuro. (RP)