05 settembre 2017

Al Festival della Fotografia di Corigliano, le visioni del futuro reinventano il presente

 

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Doppietta di successi per la 15esima edizione del Festival della fotografia di Corigliano. In particolare, oltre all’allestimento espositivo lungo le sale del Castello Ducale, sono state apprezzate anche la sezione Portfolio 2017 e il progetto itinerante Radio noMade, vincitore del premio tenutosi al Museo Nazionale di Tirana e che arriverà presto al Palazzo delle Esposizioni di Roma. 
Siamo nell’alto Jonio cosentino, a pochi km dagli scavi dell’antica Sibari, a due passi da Rossano e dalle grotte di Cassano, un punto geografico che ancora rappresenta un crogiolo di incontri e mescolanze etniche diverse, un set ideale per una kermesse che nonostante l’esclusione, per un cavillo burocratico, dal finanziamento da parte della Regione Calabria, è stato condotto con grande energia dall’1 al 3 settembre. Il festival, ormai storico e ampiamente collaudato, ha visto nomi di prestigio nelle precedenti edizioni, con G. Berengo Gardin e Gabriele Basilico tra i fotografi ospiti. Special guest di quest’anno è Monika Bulaj, fotografa, antropologa, reporter e scrittrice polacca che, con Volti, cieli, mare, lavoro dedicato a Mario Dondero, ha presentato uno spaccato della sua lunga ricerca tra le minoranze etniche di tutto il mondo, da cui lei fa emergere una linea di continuità che accomuna tutti, al di là di facce, lingue e culture. Dopo il direttore artistico Gaetano Gianzi, coraggioso ideatore del progetto, l’altra ospite d’onore è Anna Romanello. L’artista, di chiara fama internazionale e anche lei di origini coriglianesi, ha allestito un remake dell’istallazione I luoghi della memoria, la mostra che qualche anno fa aveva avuto sede tra gli scavi e il museo di Sibari, esattamente dopo la violenta alluvione del 2013 che ha colpito queste zone e i ruderi antichi, sommergendo gli scavi, le colonne e i mosaici, sotto un manto di fango. 
Vivacizzato da decine di eventi tra concerti musicali, incontri tematici e workshop, le novità fotografiche del progetto porteranno frutto il prossimo anno. Per il momento Portfolio infatti sono stati presentati i lavori di autori promettenti, dando l’occasione agli esperti di giudicarli, in funzione di una selezione che sarà esposta per la prossima edizione, nel 2018. Molti i lavori interessanti, tra cui quello di Federico VespignaniBlue Echoes, di Pino Bertelli, Genti di Calabria, di Giorgio GalimbertiForme di spazio, di Stefano MilazzoI domatori del fuoco e, tra i calabresi, il progetto di Mario Donadio. Eccezionale è stata la ricerca del collettivo Radio NoMade con un percorso da compiere bendati, focalizzata sui suoni, inflessioni linguistiche ed emergenze della cultura arbereshe. E l’attenzione di ogni artista non si è concentrata solo nell’interpretazione del territorio calabrese ma anche sui “furti di un’intimità” impressi con la macchina fotografica che, solo raramente, riesce a superare il già noto e il figurativo. Le immagini esposte fino al 31 ottobre e raccolte nelle Visioni per il futuro, tema di questa edizione e indicato dalla curatrice Benedetta Donato, declinano un potenziale visivo e immaginifico che può ricostruire e reinventare il nostro vivere civile. (Anna de Fazio Siciliano)
In alto: foto di Monika Bulaj

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