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La serie non è delle più allegre, visto che i dipinti sono nati osservando fotografie documentali del campo di sterminio nazista di Birkenau.
Ma se proprio ieri abbiamo raccontato di come gli Stati Uniti d’America stiano imparando a fare i conti con il problema storico della ex schiavitù del Paese, la Germania in quanto “ammenda” sul Novecento non è da meno.
E così, come un monito perenne, le tele della serie Birkenau, appunto, firmate dal grande pittore tedesco Gerhard Richter, resteranno al Bundestag di Berlino in via definitiva. Lo ha annunciato il Presidente del Parlamento Norbert Lammert insieme all’artista, in una cerimonia che si è svolta lunedì.
In tutti i dipinti sono 4, e sono stati realizzati nel 2014, partendo proprio dalle copie di 4 fotografie originali che mostrano i prigionieri intenti a spostare cadaveri, ridipingendole. Poi, dai dipinti, Richter ha riprodotto fotografie che sono state stampate e sigillate con il metodo Diasec.
Birkenau dialogherà con l’opera del 1997 Black Red Gold, prodotta dallo stesso Richter in occasione della riapertura del Bundestag alla fine degli anni ’90, e andrà a sostituire un’installazione di Sigmar Polke che necessita di un restauro.
Altra curiosità: le immagini che “malgrado tutto” hanno conquistato il genio creatore di Richter erano quelle “raccontate” fenomenologicamente da Georges Didi Huberman nell’omonimo libro. «Nell’autunno 2014, ho cominciato a trasferire queste immagini su tela, e ho capito che non funzionava affatto. Così ho raschiato e dipinto di nuovo fino a quando ho ottenuto quattro immagini astratte. Non è inusuale iniziare dal figurato e finire con qualcosa di astratto», ha dichiarato l’artista alla stampa tedesca. Nel 2016 sempre rispetto a Birkenau, lo stra-quotato Richter, 85 anni, aveva affermato che non avrebbe mai permesso che questa serie potesse finire in asta. Per ora il lieto fine è assicurato. (MB)
Fonte: Theartnewspaper.com