06 settembre 2017

Il colore delle vele di Scampia. A Palazzo Zevallos di Napoli, la mostra di Marco Petrus

 

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Si è appena chiusa a Palazzo Zevallos, sede napoletana delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, la mostra “Matrici”, di Marco Petrus, un insieme di immagini dal gusto spiccatamente pop in cui sono ritratti i soggetti preferiti dell’artista riminese: le architetture. In pieno tema partenopeo, “Matrici” non ha incluso opere su architetture qualsiasi ma ha aperto la possibilità di guardare con occhi diversi le Vele di Scampia, un progetto partito con intenzioni visionarie ma rivelatosi un aborto, soprattutto per la mancata evoluzione in larga scala alla base del progetto in questione. La zona è tuttora irraggiungibile e isolata, condannata a rimanere periferia. 
Nel mettere sotto una nuova luce l’opera edilizia di Franz Di Salvo, Petrus compie diverse operazioni. La prima è quella di decontestualizzare le Vele. Gli edifici, illustrati secondo varie prospettive e distanze, fluttuano o innestano in sfondi uniformemente colorati, neutri. Altro fattore comune a tutte le tele è un tratto che rivela un episodio formativo che ha fortemente influenzato la prassi di Petrus: aver frequentato la facoltà di architettura del Politenico di Milano, seppur per un breve periodo. Ciò che l’autore propone in tutti i suoi lavori è la scomposizione di facciate in griglie geometriche che viene posto alla base di molti metodi di progettazione. Attraverso l’utilizzo del colore, l’artista rende evidente il pensiero antistante un disegno, che spesso si perde nei massicci edifici in cemento armato. Grazie all’utilizzo di colori squillanti, Petrus riesce a dare nuovamente dignità al lavoro dell’architetto Di Salvo, mettendo in luce le influenze di Le Corbusier, che altrimenti restano invischiate nel classico panorama di cui i partenopei sono così consapevoli da non fermarsi a guardarlo due volte. Lo studio di Petrus non si ferma a considerare gli edifici da diverse prospettive o facendo emergere le griglie utilizzate per calibrare pieni e vuoti. L’artista gioca più volte con le ombre tramutandole in fasce colorate che danno alle Vele un certo appeal. “Matrici” ha riscosso un certo successo. 
Durante gli ultimi giorni di esposizione, complice l’iniziativa dei musei gratuiti, il primo piano di Palazzo Zevallos è stato piuttosto affollato. Ciò che è certo è che la pop art afferma il suo essere soggetto più fotografabile di altri, soprattutto quando la relazione con un contesto monumentale come quello della banca commerciale italiana riesce in una stridente armonia. (Ambra Benvenuto)

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