12 settembre 2017

Fino al 15.IX.2017 Franco Mulas, “Defrag”. Opere 1967-2017 Palazzo Dei Capitani Del Popolo, Ascoli Piceno

 

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Si percorre il chiostro del Palazzo dei Capitani per raggiungere le sale in cui è ospitata la mostra antologica dedicata a Franco Mulas, curata da Lorenzo Canova e Stefano Papetti. Un’esposizione che segna una prosecuzione nel rapporto dell’artista romano con la città di Ascoli Piceno per la quale, solo pochi mesi fa, ha disegnato lo stendardo dedicato al palio per la Giostra della Quintana. 
Alcune opere che da subito catalizzano l’attenzione: si tratta dell’ultimo ciclo dal titolo “Calendari”. Il colore, quasi liquefatto, si addensa nel centro; non si avvicina al limite ma, attirato da una forza centripeta, viene catalizzato in un nucleo. Sono opere astratte da cui emergono parti di testi, simboli e insetti stilizzati, mentre sopra questo insieme di tracce si materializzano potenti segni rossi. Sembrano ideogrammi tipici di una scrittura orientale che nell’insieme compongono una stratificazione di codici e testi. 
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Franco Mulas, Calendario, 2015 , Foto di Alice Cerigioni
Da questa prima sala si dirama un progetto espositivo che ripercorre l’intera carriera dell’artista e con essa cinquant’anni di storia sociale, politica e culturale d’Italia; un movimento a ritroso che ci porta fino agli anni 70, quelli dell’esordio pittorico di Mulas. In questo viaggio nel tempo si passa attraverso i paesaggi acquatici astratti, che caratterizzano la produzione degli anni duemila, in cui il colore si accende e definisce riflessi che spingono l’osservatore ad immergersi nel turbinio del flusso pittorico. È il caso di Ofelia in cui pennellate orizzontali alludono al  movimento dell’acqua e al flusso di un fiume che ha già trasportato con se il corpo. Tutto ciò che a noi resta da osservare è l’istante successivo; l’attimo in cui la corrente ha già fatto il suo corso. O forse quel momento deve ancora venire?
Un filo conduttore che negli anni caratterizza le opere di Mulas è l’aspirazione a ritrarre una realtà multiforme. Un qui e ora sfuggente impossibile da immortalare. Una ricerca che, seppur rimanendo una costante, viene rappresentata sotto molte forme. Nell’opera Atlante può essere ritrovata nella frammentazione che descrive porzioni di un territorio,di mare e terra, indistinti e per questo universali. Nel ciclo Schegge è definita, invece, nel gioco di specchi che, moltiplicando riflessi e miraggi, crea strati su cui si accavallano molteplici visioni captate da altrettanti punti di vista. Proseguendo a ritroso ritroviamo questa tematica anche in alcune opere dell’esordio, come Identikit, in cui è lo stesso artista a subire questo processo di decostruzione e trasfigurazione. 
Alice Cerigioni
mostra visitata il 26 agosto 
Dal 22 luglio al 15 settembre 2017
Defrag. Opere 1967-2017
Palazzo dei Capitani del Popolo
Piazza del Popolo, Ascoli Piceno
Fino al 15 settembre 2017
Orari: feriali e festivi ore 10-13 / 15-19 Ingresso gratuito
Info: 0736.298213 info@ascolimusei.it www.ascolimusei.it

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