21 settembre 2017

Artisti messicani uniti dopo il terremoto

 
Mobilitazione del mondo dell'arte per raccogliere cibo e aprire cucine "comunitarie" nelle zone colpite dal grande sisma

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Gli artisti in Messico stanno collaborando per aiutare le forze di soccorso dopo il terremoto di magnitudo 8,1 che ha scosso il Sud del Paese la scorsa settimana, uccidendo oltre 90 persone. Il sisma è stato il più potente negli ultimi 85 anni, e la terra si sta ancora muovendo come ha affermato Francisco Toledo, artista molto conosciuto dalla città di Juchitan, nello stato messicano meridionale di Oaxaca. 
Toledo ha iniziato a raccogliere donazioni poco dopo il terremoto per creare cucine di comunità nella città, dove più di mille edifici, tra cui il municipio e un ospedale sono stati rovinati. Toledo, inoltre, ha trasformato il patio della sua casa in un comando improvvisato per cibo e oggetti utili alla vita quotidiana, e finora le cucine aperte che servono menù di riso, fagioli e tacos, sono state sette.
Solidarità, per fortuna, che si è diffusa anche con la partecipazione del Centro di Fotografia Manuel Alvarez Bravo, l’Istituto di Arti Grafiche di Oaxaca e la Juan Martin Gallery di Città del Messico, che insieme ad altri artisti come Demian Flores, che ha contribuito a distribuire circa 10 tonnellate di merci arrivate in camion a Juchitan, la poetessa messicana Natalia Toledo, lo scrittore Mardonio Carballo e il musicista Feliciano Carrasco.
In un comunicato stampa inviato ieri, inoltre, il ministero della cultura del Paese ha dichiarato che le autorità della protezione civile stanno valutando le condizioni strutturali dei musei, e che non è stato riportato alcun danno al Palacio de Bellas Artes e al Museo Nacional de Arte nel centro storico di Città del Messico, e solo danni leggeri a siti archeologici nella regione meridionale. Ma i reclami sulla risposta lenta alla catastrofe da parte del governo non si sono fatte attendere, visto che ancora – nelle aree colpite – molte persone continuano a dormire nelle strade per evitare di vivere in case danneggiate. “Al momento, le necessità immediate sono: cibo, giacche, piccoli tetti, tende, medicine”, scrive Toledo, che ha anche deciso di lavorare su una serie di stampe ispirate al terremoto, per essere parte delle opere che una prossima asta, organizzata dagli artisti di Oaxaca, metteranno in atto per dare una ulteriore mano negli sforzi di recupero. E se anche siete a migliaia di chilometri, ma amate il Messico e volete contribuire alla causa è aperta una pagina per donazioni volontarie, scrivendo agli “Amici dell’Istituto di Arte Grafiche di Oaxaca: donativoistmooaxaca@gmail.com (MB)
Fonte: Theartnewspaper.com

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