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Tempo di sfilate a Milano, per la Fashion Week, tempo di nuovi store a New York – per esempio – dove Raf Simons, per Calvin Klein, ha affidato all’artista Sterling Ruby il remake del flagship store dell’Upper East. Attraversata la strada, poi, c’è Louis Vuitton che nelle vetrine ha piantato borse e accessori deluxe progettati da Jeff Koons. Ma se non vi bastassero gli esempi on the road, ecco la lista di chi ha usato chi, per la nuova stagione della moda.
Valentino, per esempio, con la direzione di Pierpaolo Piccoli ha lavorato con l’artista Jamie Reid, con il quale ha coniato alcune frasi, mentre per la sezione femminile si sono tirati in ballo Nathalie du Pasquier e George Sowden.
Poi c’è Prada con il tributo alle illustrazioni di Robert E. McGinnis in borse di pelle da 2.400 dollari, mentre Missoni presenta maglioni con il triangolo rosa utilizzato dalla coalizione AIDS UP (progettata dal collettivo Gran Fury alla fine degli anni ’80), come simbolo di inclusione e accettazione.
E poi Salvatore Ferragamo ispirato dalle pubblicità degli anni ’70 di Serge Lutens, mentre Jil Sander si butta sul minimalismo un po’ come Phillip Lim Vibes con i colori di James Turrell. AKRIS invece punta su Rodney Graham, stampando le immagini delle installazioni dell’artista su cappotto, o sulle spalle di qualche tuta.
Diane von Furstenberg, con il direttore Jonathan Saunders ha preso la sua ispirazione per la collezione autunno 2017 di DVF dal libro di foto Idols del 1973 di Gilles Larrain, che è stato considerato innovativo per la sua intensa inclusione di transvestiti. Infine Sonia Rykiel guarda a Niki de Saint Phalle e Stella McCartney torna a George Stubbs, e al dipinto del 1770 Cavallo spaventato da un leone. Immagine stampata su un abito, camicia e pantaloni. Che fantasia! (MB)
Fonte: www.artnet.com