09 ottobre 2017

Un mondo di suoni. La Piccola Orchestra di Tor Pignattara vince il premio Migrarti 2017

 

di

La fluidità delle identità, delle culture e delle appartenenze, a confronto con la concretezza dell’abitare un territorio. Una questione che la Piccola Orchestra di Tor Pignattara ha affrontato in Better Days, progetto musicale che è valso il Premio Migrarti Spettacolo 2017
Alla seconda edizione del concorso, promosso dalla Direzione Generale Spettacolo del MIBACT, hanno risposto realtà provenienti da tutto il territorio nazionale, testimoniando l’esistenza di una sensibilità diffusa intorno a tali argomenti, avvertita dai professionisti dello spettacolo, molti dei quali già da tempo lavorano nell’ambito dell’inclusione sociale e dell’interculturalità. Cinque sono stati i progetti finalisti, tra teatro, danza e musica, selezionati tra i 159 pervenuti, che hanno coinvolto le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia, con particolare attenzione ai giovani di seconda generazione, cittadini italiani ormai parte integrante del tessuto sociale del nostro Paese. «Con il progetto Migrarti cerchiamo di colmare un colpevole ritardo e favorire la conoscenza delle tante culture e delle diverse comunità che vivono in Italia. Il successo di questa seconda edizione è la dimostrazione che c’è tanta voglia di conoscere e riconoscere i nuovi italiani e le loro culture. Ed è una cosa molto positiva perché la conoscenza reciproca aiuta l’integrazione», ha sottolineato il ministro Dario Franceschini. 
La Piccola Orchestra di Tor Pignattara è un progetto ideato e diretto da Domenico Coduto per Musica e altre cose, realizzato con il contributo di Fondazione Nando Peretti, Fondazione Alta Mane Italia, Open Society Foundations e SIAE. La direzione artistica è curata da Pino Pecorelli, musicista con una grande esperienza in campo multietnico, tra i fondatori dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Il coordinamento socio-educativo è affidato a Daniele Cortese. L‘orchestra, che si è esibita anche al MAXXI e al MACRO, è formata da ragazzi tra 13 e 18 anni, italiani e immigrati di seconda generazione, i cui genitori provengono da Polonia, Egitto, Senegal, Eritrea, Tunisia, Nigeria, Cuba, Argentina, Colombia, Filippine, Bangladesh, Cina, Guatemala. 
Menzioni speciali anche per Enea in Viaggio, di Bakary Dansoko, Lamin Tourayn, Alhassane Soumah, Charles Osaro; Lotus, di Francesca Uthayakumar; Women Crossing, di Patience Sare; C.arte d’imbarco, di Ashly Jean Mendoza.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui