12 ottobre 2017

Sostenibile è bello e fashion. Alla Fondazione Pistoletto, la moda responsabile in mostra

 

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Social Impact Fashion non è il nome di qualche nuova linea di cosmetici shocking ma ci siamo quasi perché, in realtà, esprime un concetto che riguarda le ricadute virtuose della filiera della moda nei contesti sociali e ambientali. Un argomento sentito come urgente e non solo nel settore, al punto che se ne abusa, dando luogo a fraintendimenti che non aiutano a decifrare un sistema produttivo e creativo molto articolato. Si proverà a fare chiarezza nelle “Stanze della moda sostenibile”, mostra evento basata sul Social Innovation Design, che aprirà il 14 ottobre nella cornice di Città dell’Arte, sede della Fondazione Pistoletto, a Biella. In occasione della mostra, realizzata grazie alla collaborazione tra Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e IAAD-Istituto Arte Applicata e Design di Torino, fashion brands e designers, istituzioni e imprese, artisti e attivisti di diverse nazionalità, metteranno in scena progetti improntati sull’idea di un’industria del fashion in grado di attivare processi di rigenerazione e sostenibilità. Tra i soggetti partecipanti, UNECE-United Nations Economic Commission for Europe, che presenta Macroteria e Orange Fiber di Giada Daolio, MoMu Fashion Museum antwerp, con Maison Martin Margiela e HonestBy, L’Università Bocconi, con il brand Patagonia, la camera nazionale della Moda italiana, con Tiziano Guardini, Nadia Shaudova e Giulia Romano, Vogue talents, con Manuel Hallermeier e Yekaterina Ivankova, e tanti altri. Nell’ambito dell’evento sarà presentata anche Del vello di pecora e altri ruminanti, performance di Nico Angiuli.

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