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Immagina se ogni porta si aprisse su una destinazione ignota. Magari non il massimo esempio di architettura razionalista e forse, alla lunga, una soluzione un po’ scomoda per arrivare puntuale agli appuntamenti ma sai quante avventure. E queste sensazioni di scoperta e meraviglia sono i cardini di AndarxPorte, progetto espositivo a cura dell’associazione culturale ArtCityLab e in collaborazione com l’ASP Golgi-Redaelli, che negli spazi di soglia di Palazzo Archinto, tra il cortile e le stanze del primo piano, disseminerà inaspettate associazioni visive e mentali. Così, nello storico palazzo milanese, costruito nel XVII secolo su progetto di Francesco Maria Ricchino, distrutto quasi completamente durante i bombardamenti del 1943, ricostruito ripristinando l’aspetto originario e fino al 2016 sede del Golgi-Redaelli, si aprirà un percorso tra i secoli, sia verso il passato che verso il futuro, attraversando i riferimenti diffusi da tantissime opere diverse, tra video, installazioni e performance, realizzate da più di sessanta artisti. Un numero stupefacente, nel cui novero ci sono nomi come Maurizio Cattelan, Francesco Bertelé, Tomaso Binga, Pipilotti Rist, Marco Neri, Vedovamazzei, Eva Marisaldi, Kensuke Koike, tra i molti altri. Ma le porte saranno abbastanza ampie per tutti, perché scopo dell’associazione fondata nel 2016 da Rossana Ciocca e Gianni Romano, è mettere in relazione, creare dibattito, interagire, trasformando lo spazio pubblico in un luogo d’incontro tra progettualità ed esperienze.