20 ottobre 2017

“Icon” di domani

 
Corsi, master, &co. Quali differenze? Lo abbiamo chiesto a Claudia Löffelholz che, con Fondazione Fotografia, si occuperà della formazione dei “curatori di immagini”

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Fino al 30 ottobre sono aperte le iscrizioni a ICON, il Corso per curatori dell’immagine contemporanea organizzato da Fondazione Fotografia Modena, che inizierà a gennaio 2018. Nuovi contenuti e un’offerta didattica ampliata per questa edizione, che attraverso temi come l’ideazione di nuovi progetti sull’immagine, le tecniche video-fotografiche, la conservazione e il restauro, le pratiche di allestimento, l’editoria, il project management, la comunicazione e l’ufficio stampa, il collezionismo e il mercato, permetterà ai futuri curatori di sviluppare un proprio profilo critico, di interagire con le diverse professionalità nel campo e diventare così promotori della cultura fotografica nel nostro Paese e a livello internazionale. Ne abbiamo parlato con la curatrice e giornalista Claudia Löffelholz, una dei docenti del corso
Improntato sull’apprendimento pratico, grazie a un’offerta didattica molto varia il corso si propone di guidare gli studenti attraverso la maturazione di un profilo critico e progettuale, offrendo una formazione a 360 gradi. Quali sono secondo lei i punti di forza rispetto ad altri corsi di formazione simili?
«Il punto di forza sta sicuramente nella specializzazione in ambito fotografico, che fa di ICON un caso unico in Italia. La fotografia come linguaggio artistico nell’era digitale include una vasta gamma di tecniche dagli scatti in analogico fino alle sperimentazioni dei lavori post internet. Da una parte il linguaggio è sottoposto ai vari cambiamenti non solo di tecniche, ma anche di canali di diffusione, che mettono in discussione la fisicità e l’autorialità dell’immagine, dall’altra parte sono proprio i ritmi accelerati del nuovo millennio che hanno ulteriormente contribuito al richiamo di esplorare la camera oscura e la pellicola. All’interno di queste multiple coordinate dinamiche si apre un campo vasto di sperimentazioni e di ricerche delle varie forme ibride con infinite possibilità».
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Icon, Fondazione Fotografia di Modena
Le tre parole chiave su cui è incentrato il percorso di studi sono: insegnare, promuovere e sostenere. Quali sono gli strumenti principali che il corso offre a questi giovani studenti per la crescita dei loro profili professionali?
«Il corso fornisce gli strumenti teorici e metodologici fondamentali per la professione, coinvolgendo attivamente gli studenti. Durante l’anno si lavora individualmente su nuovi progetti di curatela (mostre, residenze d’artista, eventi site-specific), che poi vengono presentati a fine corso, valutati da una commissione di curatori e pubblicati su una piattaforma online, dal quale istituzioni e addetti ai lavori potranno attingere, adattando le proposte a diversi contesti e modalità di presentazione. La classe è inoltre coinvolta nella curatela e nell’organizzazione di una mostra collettiva dalle collezioni storiche e contemporanee della Fondazione, che rientra nella programmazione ufficiale di Fondazione Fotografia Modena. Infine, ci sono tirocini, scambi e residenze oltre al grande network in Italia e all’estero, che la scuola mette a disposizione».
Su quali aspetti si sofferma il suo corso in particolare?
«La piattaforma del corso di progettazione intende sviluppare e approfondire le competenze necessarie per trasformare un idea in un progetto, una mostra o un evento nell’ambito della fotografia e dell’immagine in movimento. È un laboratorio di confronto, scambio, discussione e valutazione che affianca i moduli teorici del corso incentrandosi sulla parte pratica e l’applicazione delle conoscenze acquisite per sostenere lo sviluppo e la finalizzazione di un progetto originale attraverso la revisione critica della pratica curatoriale e della fattibilità».
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Icon, Fondazione Fotografia di Modena
Il corso è anche caratterizzato da un forte orientamento internazionale, infatti offre agli studenti la possibilità di confrontarsi con altre realtà come musei, accademie, gallerie e istituti, in Europa e nel mondo. Quanto è importante questo aspetto nel percorso formativo di uno studente che vuole intraprendere questa strada?
«L’internazionalizzazione che si rispecchia anche nella squadra dei docenti è un aspetto fondamentale e, in questo senso, l’ampia rete di collaborazioni e relazioni offerte da Fondazione Fotografia consente di valorizzare e sostenere gli allievi, affiancandoli nel percorso di inserimento professionale. Tra le connessioni di Fondazione Fotografia includono istituzioni in tutto il mondo tra cui l’ICP di New York, la Tokyo University of the Arts,  il Royal College of Art di Londra, la Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, la Fondazione Darat Al Funun di Amman, il Center for Creative Photography di Tucson, il Centro de la Imagen di Lima e l’Istituto Moreira Salles di San Paolo».
Cosa deve avere secondo lei un curatore di domani per sviluppare una propria visione e un proprio linguaggio, e portare qualcosa di nuovo nel settore? 
«I requisiti dei curatori che si occupano di fotografia corrispondono a quelli dei curatori di qualsiasi ambito culturale: una grande curiosità nei confronti dei vari linguaggi e del mondo, una instancabile voglia di esplorare e sperimentare nuovi ambiti e saperi per trasformare questi stimoli, idee e visioni in eventi artistici e progetti espositivi, in momenti di condivisione con il pubblico. Nello specifico il curatore che si specializza in fotografia si focalizza su un ambito complesso visto che il linguaggio è sottoposto a continui sviluppi tecnologici. Chi vuole intraprendere un percorso professionale da curatore dovrebbe conoscere il mondo dell’arte a 360 gradi – dai luoghi di produzione e a quelli esposizione, dalla teoria ai libri d’artista, dalle esperienze professionali in diversi ambiti alla creazione dei network – cogliendo quante più opportunità per vedere e comprendere l’arte attraverso mostre, festival e biennali e entrare in dialogo con gli artisti attraverso gli studio visit».
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Icon, Fondazione Fotografia di Modena
Quali sono gli sbocchi professionali che il corso può offrire? 
«ICON punta sulla formazione del curatore a 360 gradi, al termine del corso gli studenti avranno le competenze necessarie per lavorare nel settore delle arti visive e della fotografia, come curatori di mostre ed organizzatori di eventi artistici, come consulenti in ambito pubblico e privato, ma anche come redattori editoriali o promotori di specifiche campagne fotografiche a servizio di diversi contesti professionali».
Nicoletta Graziano

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