Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ancora vandali in azione contro Triumphs and Laments, il grande fregio di William Kentridge sui muraglioni del Tevere. Per il momento i danni sembrano limitati a scritte e disegni e la Sovrintendenza si è subito attivata per verificare l’entità degli interventi da effettuare per il ripristino. «Condanno il gesto che denuncia ignoranza e dispregio tanto dello spazio pubblico che dell’ingegno di un grande artista. Rattrista la mancanza di rispetto verso la nostra città che temo trovi alimento nella povertà e del dibattito pubblico che si accanisce a fornire una immagine apocalittica di Roma lontana dalla sua articolazione e vivacità», ha commentato il vicesindaco Luca Bergamo. E non è la prima volta che la grande opera di Kentridge, una processione di novanta figure alte dieci metri, realizzate nel corso di due mesi di lavoro e procedendo per sottrazione, cioè rimuovendo la patina di polveri accumulata sui muraglioni, subisce un trattamento del genere. Pochi mesi fa, a marzo, un episodio simile, con l’artista sudafricano che lanciò il suo messaggio: «Roma salvi la mia opera se l’ama davvero». A prescindere dai sentimenti, non sarà un compito semplice, considerando la natura stessa dell’opera, molto vicina ai numerosi lavori realizzati anche da street artist affermati che, ogni giorno, subiscono la stessa sorte, in balia degli eventi naturali o antropici e ancor più belli, preziosi, proprio per questa condizione effimera.