02 novembre 2017

Artissima, The Others & Co.

 

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Sulle scacchiere del vecchio continente, dopo Frieze a Londra e FIAC a Parigi, è il turno di Artissima a Torino. Che, sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale (il 70 per cento delle gallerie che espongono sono straniere) a una grande attenzione per la sperimentazione. Oggi l’opening all’Oval del Lingotto con in testa lei, Ilaria Bonacossa, al timone di questa nuova edizione. Con Present Future la fiera persevera nella sua vocazione di piattaforma di ricerca, con la collaborazione dei giovani curatori Cloé Perrone, Samuel Gross, João Laia e Charlotte Laubard. Tra gli altri, Federica Schiavo punta su Salvatore Arancio, Francesco Pantaleone sui giovanissimi siciliani Genuardi/Ruta e Pinksummer su Invernomuto. 27 saranno, poi, gli artisti che popoleranno la sezione Back to the future, curata da Anna Daneri, Zasha Colah, Dora García e Chus Martinez, tra cui Santi Alleruzzo per SpazioA di Pistoia; Rasheed Araeen per Rossi & Rossi (Londra, Hong Kong); Luciano Bartolin per Studio Dabbeni (Lugano). Per la prima volta ad Artissima arriva anche il focus sul disegno con 25 stand dedicati a questa pratica artistica, a cura di João Mourão e Luís Silva.
Oggi è ai nastri di partenza anche The Others, per un’edizione della fiera completamente rinnovata che, per il secondo anno, lascia lo spazio dell’ex carcere Le Nuove per l’ex ospedale Regina Maria Adelaide. Sono oltre 45 le realtà presenti, con un significativo incremento delle presenze dall’estero, divise tra la sezione principale, la nuova sezione SPECIFIC dedicata a creare un percorso inedito di progetti site e context specific, e una serie di Special Projects ideati dagli espositori appositamente per The Others. Un nutrito programma di performance artistiche, danza, teatro e musica, quattro giovani chef d’eccezione che si alternano nel ristorante gourmet e una scelta di street food di qualità affiancano l’offerta artistica. Ma intanto tutta Torino è praticamente un hub del contemporaneo a cielo aperto. Complice anche NESXT, il vulcanico festival diffuso sul territorio cittadino, attivo già dallo scorso 26 ottobre. A essere coinvolte numerose realtà del territorio legate all’esperienza artistica (spazi di ricerca, teatri, librerie, laboratori, temporary e project space o realtà indipendenti), insieme a 10 progetti indipendenti italiani, che sono stati selezionati e invitati dal board curatoriale, come manifesto di NESXT rispetto al concetto di realtà artistica indipendente. 
Non solo fiere e festival. Ma anche mostre. In musei e gallerie. Inaugurate in occasione della settimana sabauda dell’arte contemporanea. Abbiamo già parlato della magistrale duplice esposizione “Colour In Contextual Play. An installation by Joseph Kosuth” e “Neon in Contextual Play: Joseph Kosuth and Arte Povera”, a cura dello stesso Kosuth, nello storico spazio della Galleria d’arte Mazzoleni in piazza Solferino 2. E abbiamo anche anticipato su queste pagine la grande retrospettiva che il Castello di Rivoli dedica, da ieri, a Gilberto Zorio, uno dei protagonisti dell’Arte Povera, tra nuove installazioni e opere storiche. C’è, poi, grande attesa per “Come una falena alla fiamma”, il grande progetto espositivo realizzato in collaborazione da OGR-Officine Grandi Riparazioni e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che aprirà i battenti domani, nelle sedi delle due istituzioni torinesi. Con l’obiettivo di creare un ritratto della città di Torino a partire dagli oggetti che la città stessa e i suoi residenti hanno collezionato. 
Ma non finisce qui. Il racconto di questo magmatico art week entra nel vivo su Exibart, tra video, speednews, primi piani e approfondimenti, da oggi e per tutto il fine settimana. Con aggiornamenti ogni ora. Per una cronaca quasi minuto per minuto. Non vi resta che rimanere sintonizzati! (Cesare Biasini Selvaggi)

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