10 novembre 2017

Il vino secondo Salvador Dalí

 
Grazie a Taschen, dopo il celeberrimo "Les Dîners de Gala", il celebre pittore spagnolo diventa un sommelier d'eccezione. Stavolta per il vino, e per le vendite

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Dalí, come ben sappiamo, era un essere visionario. Non solo per i suoi dipinti, per le sue fotografie, per il film realizzato con Walt Disney e intitolato “Destino”, 6 minuti e mezzo prodotti solo nel 2003, ma anche per le sue incursioni nel mondo della cucina.
E oggi, visto che la cucina viene – malamente – considerata un’opera d’arte, perché non saltare sul carro e cavalcare l’onda? Ci ha pensato la casa editrice Taschen, che non solo ha ripubblicato il libro di cucina erotico-surrealista “Les Dîners de Gala”, ma anche la “bibbia erotica” del vino, “Vins de Gala”, ancora una volta dedicata alla moglie del pittore.
Accompagnando quasi 140 nuove illustrazioni, accanto ai testi di Max Gérard e Louis Orizet, questo è l’unico spunto di Dalí sul mondo del vino che include un sistema nel quale l’artista ha classificato il nettare degli Dèi secondo la loro “risonanza emotiva”; abbiamo “Vini di generosità”, “Vini di frivolezza” e “Vini di sensualità”, per citarne alcuni. Scriveva il surrealista: “Come avete già immaginato, organizzeremo i vini secondo le sensazioni che creano nelle nostre profondità, fino alle infinite portate della nostra anima”.
Originariamente pubblicato nel 1978, il libro era già uscito dalle ristampe molto tempo fa, ma è stato fortunatamente riportato sugli scaffali dalla casa editrice tedesca, nata a Colonia nel 1980. Cin cin! 

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