15 novembre 2017

Picasso e Modigliani, su carta. La Collezione Sforni a Villa Necchi Campiglio di Milano

 

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Un piccolo diamante del collezionismo del secolo scorso, per completare il patrimonio artistico della bella Villa Necchi Campiglio, edificata intorno al 1935 nella zona di Palestro, in via Mozart 14 a Milano, e da anni gestita dal FAI-Fondo Ambiente Italiano. È stata infatti appena presentata la Collezione Guido Sforni, una serie di opere su carta mai esposte al pubblico, raccolte tra il 1935 e il 1975, realizzate da celebri maestri dell’arte del Novecento, quali Pablo Picasso, Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Mario Sironi, Lucio Fontana e Pietro Marussig. Donate alla Fondazione dalla vedova Clara Lavagetti Sforni, moglie del collezionista Guido, e dalle figlie Bianca e Maria Chiara, diventeranno parte permanente della collezione della residenza milanese, occupando lo spazio della cosiddetta “Stanza del Principe” – poiché al tempo ospitava il principe Enrico D’Assia, scenografo del Teatro alla Scala, durante le sue permanenze milanesi – mantenendo al contempo un approccio domestico e sofisticato e rispondendo, così, alle esigenze sia del suggestivo allestimento della struttura, che della Collezione Sforni stessa, pensata per essere fruita in forma privata e non in maniera museale. Per far sì che tutto questo fosse realizzabile, si è dovuto ragionare in linea con l’assetto originario della dimora signorile e con le moderne tecnologie museografiche, tramite un nuovo allestimento pensato da Bianca Sforni e reso possibile dal sostegno del gruppo bancario francese Natixis e dal contributo di Regione Lombardia. 
Così facendo è ora possibile ammirare queste ventuno opere, tra cui una grafica di Lucio Fontana, sette disegni (di cui uno anche a colori) di Picasso sull’ossessivo tema de La colazione sull’erba, tre ritratti di Matisse, due femminili e uno maschile, e otto disegni di Modigliani, tra cui spiccano lo sguardo e le forme delle conturbanti cariatidi. 
Queste opere su carta, la tipologia d’arte più fragile per antonomasia, hanno resistito paradossalmente alle due grandi guerre e si mostrano allo spettatore nel suo fascino contraddittorio, poiché come dice Bianca: «Il disegno è tempo arrestato, quello in cui i fogli di carta si trasformano in uno spazio sensuale nel quale la mano incitata da due forze opposte, l’imitazione (mimesis) e l’invenzione, si ferma». Queste e altre interessanti riflessioni sono riportate all’interno del volume “Collezione Guido Sforni”, edito da Silvana Editoriale, realizzato per l’occasione in collaborazione col FAI. (Micol Balaban
In home: Pablo Picasso, Les déjeuner sur l’herbe, Villa Necchi Campiglio 2017 ©FAI – Fondo Ambiente Italiano

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