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Il consiglio comunale di Parigi ha annunciato che aprirà un centro di archiviazione che conserverà i documenti del movimento LGBT in Francia dagli anni ’60 in poi. Data dell’opening? 2020.
L’idea fu concepita dall’ex sindaco socialista Bertrand Delanoë 20 anni fa ma, a causa di disaccordi con le associazioni LGBT, il centro non è mai riuscito a concretizzarsi. Il recente successo del film “120 Beats per Minute” di Robin Campillo – che racconta la vita del gruppo Act Up, movimento di spicco nell’attivismo sull’Aids negli anni ’90 – ha dato nuovo slancio alla creazione del centro.
“Il successo critico e di pubblico del film ci ha permesso di accelerare il processo, che si è protratto per 15 anni”, ha affermato Bruno Julliard, vice sindaco di Parigi e responsabile per la cultura. Il film ha vinto il Gran Premio della giuria al Festival di Cannes quest’anno, ma è stato quasi snobbato – per esempio – nei cinema italiani.
Mentre i piani sono in consultazione, è probabile che l’archivio si troverà nel municipio del terzo o del quarto arrondissement nel quartiere Marais, centro della cultura LGBT francese. L’obiettivo è rendere gli archivi storici accessibili ai ricercatori. “Parigi si impegnerà a preservare la memoria della battaglia degli attivisti e a preservarne gli archivi – ha ricordato Juillard, affarmando anche che – Parigi ha una relazione storica con i diritti umani e i diritti LGBT”.
Il centro comprenderà una collezione di riviste e poster, uno spazio comunitario, sale riunioni e uno spazio espositivo. “È importante che la documentazione sia la più ampia e diversificata possibile e spero che ci saranno fondi per fotografie e opere d’arte per consentire di arricchire la collezione – continua Julliard – Mi piacerebbe che l’arte contribuisca agli archivi e metta in prospettiva la lotta LGBT in Francia e nel mondo”
Il centro degli archivi sarà finanziato dallo stato francese, dalla città di Parigi e da partner privati.
Fonte: The Art Newspaper