22 novembre 2017

Documenta? Uno “scandalo controllato”

 
Adam Szymczyk accusato di aver "bucato" il budget per la mostra quinquennale respinge le accuse, e aggiunge tasselli al mistero

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Adam Szymczyk, direttore artistico di Documenta 14, è sconvolto dal fatto che lui e l’amministratore delegato della mostra di Kassel e Atene siano stati tenuti all’oscuro. Da cosa? Dalle conclusioni, rilasciate la settimana scorsa, dalla società di revisione contabile PricewaterhouseCooper (PwC) che ha presentato i conti a una riunione del consiglio della società e degli azionisti di Documenta, fornendo la risposta finale alla domanda che da mesi aleggia sulla manifestazione: “Dove sono finiti i 6,3 milioni di dollari?” 
Szymczyk – riporta ad artnet – è stato escluso dalla riunione, affermando di aver scoperto i temi dell’incontro dai media. 
Secondo la società la causa principale del deficit da 5,4 milioni di euro (6,3 milioni di dollari) è stata la mostra-satellite ad Atene, che avrebbe letteralmente bruciato il bilancio già aumentato della 14esima edizione. Se non fosse stato per Atene, dice il rapporto, Documenta avrebbe chiuso l’anno in ricavo.
Ma Szymczyk non ci sta, e ha dichiarato che i dettagli finanziari dovrebbero essere discussi, e non solo durante un unico incontro. 
Szymczyk continua ad accusare il board di Documenta di aver “fabbricato” le polemiche che hanno travolto la mostra di quest’anno, in uno “scandalo controllato” che ha coinvolto anche l’ex sindaco di Kassel, Bertram Hilgen – il cui mandato si è concluso quest’estate prima che scoppiasse lo scandalo finanziario – “costantemente attaccato pubblicamente e diffamato” negli ultimi tre mesi “senza una ragione chiara e solida”, ricorda il curatore.
Che esprime, ancora una volta, la sua preoccupazione per gli interessi politici che sembrano essere in gioco: “Penso che incolpare Atene sia una facile scusa politica, che apre la strada a limitare l’autonomia di qualsiasi Documenta futura attraverso aggiustamenti gestionali, minando così la premessa fondamentale del progetto: la sua autonomia”.
A Monopol Magazin, invece: “Se qualcuno pensa che la mia Documenta sia stato un fallimento va bene, non ho problemi con l’idea del fallimento, ma una mostra dovrebbe rivelare le condizioni della sua creazione, e non solo essere un successo”. Amen. 
Fonte: Artnet

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