23 novembre 2017

Gianni Piacentino. Dal 1966 ai nostri giorni

 
Si inaugura oggi a Roma, alla Galleria Mucciaccia, la mostra personale di Gianni Piacentino, una delle figure più interessanti del panorama artistico internazionale

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Nella capitale la Galleria Mucciaccia celebra i 50 anni dell’Arte Povera con la mostra personale di Gianni Piacentino (Coazze, 1945), una selezione di oltre trenta opere dal 1966 a oggi. Un inedito puzzle di alcuni lavori storici con altri recenti che illustra, tra prospettive di sviluppo e di continuità, il senso di una ricerca che ha compiuto il periplo di mezzo secolo. 
Piacentino esordisce, infatti, alla metà degli anni Sessanta nel gruppo dell’Arte Povera per, poi, abbandonarlo presto. Eppure un certo imprinting di marca poverista rimarrà sempre impresso al suo lavoro, qualcosa come un’origine che resiste al piano della storia. Un lavoro asciugato e semplificato, dapprima in prototipi di curiosi veicoli a due e a tre ruote con materiali industriali, poi in sculture dalle forme geometriche essenziali realizzate in legno plastificato e verniciato e, parallelamente, in un’originale idea di pittura. Il suo impegno era chiaro sin dagli esordi: rivoltare il linguaggio dell’arte tradizionale come un calzino. Guardare alle sue opere, a partire da quelle del 1966, è un modo per guardare e trovare conferma di come quella stessa energia creativa si manifesti ancora oggi, senza soluzione di continuità. E se è vero che l’arte non cambierà il mondo, ma vedere cose sorprendenti cambia il modo in cui si guarda il mondo, la mostra odierna fa la sua parte, nuovo atto delle recenti antologiche museali dell’artista presso il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (2013) e la Fondazione Prada di Milano (2015-2016).
Ma c’è una novità assoluta in questa occasione. Il pubblico ha la possibilità di imbattersi, per la prima volta, negli ultimi lavori, gli inediti METALLIC, che rivisitano i monocromi del 1965 in colori metallici sempre di origine industriale, e i TRANS-CHROME, nei quali l’artista riprende forme, dimensioni e colorazioni di sue opere storiche degli anni 1966-67, modificandone però le cromie attraverso una particolare tecnica di lavorazione delle superfici, con una finitura cromo trasparente che li attualizza in inedite luminosità cangianti. 
Queste opere evidenziano una sorta di cortocircuito temporale tra classicità e contemporaneità: secondo una visione che egli stesso definisce di “auto-manierismo”, Piacentino lavora sul colore come materia concreta, innestandovi i suoi caratteristici trattamenti e procedimenti altamente tecnologici, direttamente ispirati all’estetica e alla lavorazione industriale. (Cesare Biasini Selvaggi)
 
In alto: Nickel Frame vehicle with aluminum triangle tank and wheels_model 71, I, 2013-2014
Nickel-plated steel tube, aluminum, polished aluminum(Anticorodal 6082) on wood
cm 72,8x339x21 (assembled in 4 pieces, wheels: d 44)
In homepage: Metallic MA FF (Model ’65), 2017, Acrylic on canvas, cm 180x400x5
 
INFO
GIANNI PIACENTINO. WORKS 1966-2017
Opening: ore 18.30 (solo su invito)
apertura al pubblico: 24 novembre 2017 –  15 gennaio 2018
Galleria Mucciaccia, largo della Fontanella di Borghese 89, Roma
orari: dal lunedì al sabato 10.00-19.30; domenica chiuso
apertura straordinaria: domenica 10 e domenica 17 dicembre
chiuso: 8 – 24 – 25 – 26 – 31 dicembre, 1° – 6 – 7 gennaio
Informazioni: tel. 06 69923801- www.galleriamucciaccia.com

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