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Ha una collezione incredibile, con 47mila opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie, dai massimi artisti dell’Ottocento italiano, come Giovanni Fattori, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Medardo Rosso, ai campioni del contemporaneo internazionale, come Yves Klein, Anselm Kiefer ed Ilya ed Emilia Kabakov. Ma ha vissuto periodi di alterne fortune ed è in cerca di rilancio, anche riscoprendo nuove modalità di contatto con il pubblico. Si tratta della GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino che, sotto la guida del direttore Carolyn Christov-Bakargiev, propone una nuova strategia per il suo patrimonio.
Dopo gli allestimenti ordinati per tema, si tornerà al criterio cronologico, con la sezione dedicata all’800, a cura di Virginia Bertone, coadiuvata da Fabio Cafagna e Filippo Bosco, e quella incentrata sul ‘900, curata da Riccardo Passoni in collaborazione con Giorgina Bertolino. Al primo piano troveranno spazio le opere eseguite tra il 1914 e il 1965, mentre al secondo quelle realizzate tra il 1863 e il 1913. Nel 2018 è previsto anche il riallestimento dei lavori specificamente riferiti all’arte contemporanea, dal 1965 fino ai giorni nostri, a cura di Elena Volpato. E la GAM ha deciso di offrire al pubblico l’opportunità di scegliere un’opera da includere nel percorso espositivo. Il 30 novembre, dalle 18, Carolyn Christov-Bakargiev mostrerà una selezione di immagini di circa 800 opere, appartenenti alle Collezioni della GAM, per un arco temporale che va dalla fine del ‘700 al 1965. Il pubblico avrà a disposizione una scheda di valutazione, che permetterà al museo, attraverso un sondaggio, di verificare i gusti dei propri visitatori e di individuare le opere preferite, che saranno esposte a rotazione e valorizzate nelle sale della GAM. Una svolta social friendly, da parte del museo, che ha già aderito al programma Google Arts & Culture, aprendo le proprie sale al percorso virtuale di Street View.