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Simone Monsi e Alberto Sinigaglia sono i vincitori della sesta edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, rispettivamente nella sezione Arte Emergente e Fotografia Contemporanea. I loro nomi sono stati annunciati nel corso dell’apertura della collettiva dei finalisti, a cura di Carlo Sala e allestita nella suggestiva cornice di Villa Brandolini, a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso. Nel corso della presentazione, sono state rese note anche le menzioni speciali, assegnate a Marco Gobbi (Brescia, 1985), per l’opera The Great Farini, e Nicolas Vamvouklis (Lesbo, 1990), per And it feels like home II, nella categoria dedicata all’arte, e a Claudio Beorchia (Vercelli, 1979), per Natura morta per scanner, e Marina Rosso (Udine, 1985), per Piano, nella sezione fotografica. Ad aggiudicarsi il Premio speciale TRA / Ca’ dei Ricchi è stato Francesco Maluta (Lovere, 1983), con Nottata rocciosa, un’opera incentrata sulla comunicazione non verbale.
Il Premio, promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri, è stato istituito in omaggio al senatore Fabbri, per ricordare il suo impegno nelle politiche territoriali, e ha l’obiettivo di creare un punto di vista privilegiato sulle ricerche dell’arte emergente e della fotografia contemporanea. Simone Monsi (Fiorenzuola D’Arda, 1988) ha presentato CAPITOLO FINALE: Let’s Forget About It Let’s Go Forward – From Meaning To Intensity, il ventiseiesimo episodio di Mani!! I Love Holding Hands – It’s okay for me to be here!, installazione ispirata all’immaginario post internet e pop, con echi distopici. Alberto Sinigaglia (Arzignano, 1984) ha portato un dittico composto da Teapot Cloud e Dominc Arkansas Cloud, due lavori che fanno parte del ciclo Microwave City, un progetto che interpreta la città di Las Vegas come un archetipo visivo.
I vincitori hanno ricevuto un premio acquisto di 5mila euro e i loro lavori sono entrati a far parte della collezione della Fondazione Francesco Fabbri Onlus, che li custodirà a Casa Fabbri, il centro residenziale teatro di numerosi eventi.
In home: Simone Monsi, Capitolo finale, 2016
In alto: Alberto Sinigaglia, Teapot Cloud e Dominc Arkansas Cloud, 2016