07 dicembre 2017

Silvia Papas torna in Italia con le sue Postcards from Paradise, in mostra a Castel dell’Ovo

 

di

Dal 9 dicembre l’artista Silvia Papas torna ad esporre in Italia, nelle sale di Castel dell’Ovo, con un nuovo grande progetto, “Postcards from Paradise”. La mostra, a cura di Marina Guida e organizzata dalla galleria Vecchiato Arte, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, presenta venti opere inedite dell’artista trevigiana, ma padovana d’adozione, che raccontano la solitudine al femminile nelle metropoli globalizzate. Acrilici su tela di medie e grandi dimensioni, che si ispirano alla cartellonista pubblicitaria e alle riviste di moda, dove donne bellissime e spavalde trasformano città caotiche in copertine patinate ma sono quasi perse in luoghi affollati e sempre di corsa, fissate in attimi cristallizzati. È proprio il titolo del progetto, “Postcards from Paradise”, a giocare sulla vulnerabilità di contesti perfettamente organizzati, funzionali e così “paradisiaci” ma che, in realtà, si manifestano come trappole di alienazione in cui nessuno, nemmeno chi appare nella sua forma migliore, è capace di fuggire. Come ha spiegato la curatrice Marina Guida, «Quella di Silvia Papas è un pittura “on the road”, in cui squarci di metropoli scintillanti e lussureggianti restituiscono la vita quotidiana di personaggi dalle apparenze perfette, condannati all’indistinzione e presi da tante piccole manie, mai immobili, all’inseguimento spasmodico di riferimenti estetici imposti dal marketing e valori etici improntati all’opulenza economica.» Tra le città protagoniste delle opere s’intravedono appena, come scenari simbolo della surmodernità, New York, Madrid, Napoli, Parigi, Miami, Cannes, Venezia. In occasione dell’esposizione, che sarà visibile fino al 7 gennaio 2018, verrà pubblicato un catalogo edito da Vecchiato Arte, con testi critici di Marina Guida e Massimiliano Sabbion.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui