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In questi affollatissimi giorni di Art Week, proprio tutti si sono dati appuntamento a Miami, pronti a far festa. C’è il simpaticissimo Elmo che gioca con un teschio, a metà tra un Tim Burton particolarmente irsuto e un Amleto dal naso rosso, imitato da Jerry che, lontano da Tom, regge tra le zampette la testa mozzata di Fichetto, l’altro amabile topolino dei Simpson. Ci sono anche Super Mario con tre occhi e Woody Woodpecker, in Italia conosciuto come Picchiarello, in forma smagliante. Non se la passano tanto bene Sonic, investito da qualche automobile più veloce di lui, e Ronald MacDonald, crocifisso ma non in sala mensa. Sono proprio tutti lì, stipati come in un trittico di fiamminga memoria, icone della cultura visiva occidentale chiassosamente insieme e, per fortuna, racchiuse nel tranquillizzante spazio della grande tela che apre il progetto di Laurina Paperina, presentato da Martina’s Gallery nell’ambito di Aqua Art, la fiera che porta a South Beach uno spaccato, il più vibrante possibile, del panorama dell’arte emergente. In tre grandi tele e piccoli disegni realizzati per l’occasione, emerge lo stile dell’artista nata a Rovereto nel 1980 e attualmente residente a Duckland, una piccola cittadina in un punto dell’universo, perfettamente a proprio agio con il contesto iper-vivace e spettacolarizzante di quelle latitudini. Umorismo nero e colori sgargianti, accordati da un dominante senso dell’assurdo che, però, potrebbe essere cocentemente possibile, come un enorme Speedy Gonzalez, vispi baffetti neri e largo sombrero, che si sporge da un muro di trumpiana memoria.