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La nuova stagione espositiva 2018 di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, inizierà il 18 gennaio con la mostra “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973”, a cura di Francesco Zanot, che ripercorrerà attraverso 500 immagini, provenienti dall’archivio del Politecnico di Torino, l’intera carriera fotografica di uno dei più noti architetti del Novecento. Fin da giovane Mollino scelse la fotografia come mezzo privilegiato soprattutto per la documentazione e l’archiviazione del suo lavoro: dalle prime immagini d’architettura realizzate negli anni Trenta fino alle Polaroid degli ultimi anni della sua vita, l’esposizione si propone di approfondire la complessità del suo rapporto con la fotografia, linguaggio espressivo che gli ha permesso di sviluppare un vasto corpus di immagini a metà tra la tradizione e lo slancio della sperimentazione, ma anche una peculiare coscienza critica, che nel 1949 lo ha spinto alla pubblicazione di “Il messaggio dalla camera oscura”, volume innovativo e fondamentale per la diffusione della cultura fotografica in Italia. La mostra è suddivisa in quattro sezioni tematiche, ognuna intitolata con una citazione tratta dagli scritti dello stesso autore: “Mille case” riunisce le immagini relative al tema dell’abitare, “Fantasie di un quotidiano impossibile”, è incentrata sull’atmosfera e le ispirazioni surrealiste che hanno influenzato parte della produzione fotografica di Mollino, mentre “Mistica dell’acrobazia” è il titolo della terza sezione, interamente dedicata alla velocità, il movimento e la dinamica. In chiusura troverete alcuni documenti, tra cui lettere, manoscritti, dattiloscritti originali, e una serie di cartoline collezionate dall’architetto, provenienti da tutto il mondo, che evidenziano l’interesse per la fotografia in ogni sua espressione. Per l’occasione, sarà realizzata anche una pubblicazione edita da Silvana Editoriale contenente tutte le riproduzioni delle opere in esposizione oltre ai saggi di Francesco Zanot, curatore della mostra, Enrica Bodrato, Fulvio Ferrari e Paul Kooiker. (NG)