19 dicembre 2017

Non vendete quei libri!

 

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Il governo francese è intervenuto lunedì per dichiarare il manoscritto dei “120 giorni di Sodoma” del Marchese di Sade un tesoro nazionale e bloccare a vendita  
Che stava per avere luogo in una sessione d’asta da Aguttes a Parigi.  I funzionari hanno ordinato che il capolavoro erotico del XVIII secolo venisse ritirato dalla vendita, insieme ai Manifesti surrealisti di Andre Breton, vietandone l’esportazione dalla Francia.
I testi facevano parte di una vasta vendita di documenti storici di proprietà della società d’investimento francese Aristophil, che fu chiusa a causa di scandalo due anni fa, portando con sé 1 miliardo: il denaro dei suoi investitori. 120 giorni di Sodoma sarebbe potuto arrivare fino a sei milioni di euro, mentre i manifesti di Breton erano stati stimati in circa quattro milioni di euro.
Il banditore Claude Aguttes ha dichiarato che il Ministero della Cultura francese ha promesso di acquistare le opere di Sade e Breton “a prezzi di mercato internazionali equi”. La grandezza del valore e dell’importanza del manoscritto derivano sia dalla storia che raccontano che dalle vicissitudini che hanno subito. Il romanzo fu scritto in carcere dal Marchese, il manoscritto andò perduto
Durante la presa della Bastiglia e venne ritrovato nel 1832, ancora nascosto all’interno della cella, ma rimase inedito fino al 1904. Nel 1929, il rotolo del manoscritto originale venne acquistato da un membro della famiglia Noailles, un diretto discendente di de Sade. In seguito venne rubato, contrabbandato in Svizzera e venduto a un collezionista, che a sua volta lo vendette a Gérard Lhéritier, presidente e fondatore di Aristophil. 

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